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Economia e finanza

Come proteggersi dall’inflazione

Come proteggersi dall’inflazione

Settembre 2022

Ci sono diverse strategie che gli investitori possono mettere in atto per contrastare uno scenario con un prolungato aumento dei prezzi. L’errore da non fare è tenere i soldi in banca, perdendo così potere d’acquisto.

Ad agosto l’Istat ha certificato un aumento dell’8,4% dell’inflazione su base annua, in crescita anche rispetto al +7,9% di luglio. E questo deciso aumento dei prezzi medi è comunque inferiore all’impennata dei costi del cosiddetto “carrello della spesa”, che ha registrato un +9,6% che non si vedeva dal lontano giugno 1984.

Gli effetti dell’inflazione

Prima di conoscere le strategie per difendersi dall’inflazione, conosciamola meglio. Un tasso di inflazione costante e controllato è una buona notizia per l’economia di un paese, perché significa che le prospettive sono positive e che i beni e i servizi crescono di valore con un trend “sano”. Il principale contro dell’inflazione è che il potere d’acquisto delle persone diminuisce, se i salari non crescono in coerenza con l’aumento dei prezzi. Ecco perché è importante monitorare con attenzione l’andamento dell’inflazione e capire quali sono gli accorgimenti per non soffrirla.

Come proteggersi dall’inflazione

Ci sono diversi accorgimenti che gli investitori possono adottare per limitare gli effetti negativi dell’inflazione. Il più ovvio è acquistare quei titoli che possono essere avvantaggiati dai prezzi in crescita, come per esempio i titoli delle banche o delle aziende che producono beni essenziali.
Anche puntare sul mercato immobiliare non è una cattiva idea, perché un mutuo a tasso fisso permette di bloccare il costo sul lungo periodo e perché, con un’inflazione prolungata, i valori degli immobili sono destinati a crescere. Un grande classico in caso di turbolenze sui mercati sono i beni rifugio come l’oro, l’argento e il platino.

Il focus sulle materie prime

Un discorso a parte va fatto sulle materie prime, perché è chiaro ormai da mesi che l’importante inflazione che stiamo vivendo è causata principalmente dal deciso incremento del valore delle materie prime sui mercati. Ma perché sono aumentati così tanto i prezzi? Il principale motivo è la forte riduzione dell’offerta soprattutto di petrolio e gas naturale a fronte dell’impennata nella domanda. Anche il mais e il grano, prodotti agricoli dei quali l’Ucraina era il principale esportatore in Europa e in molti Paesi africani, hanno subito un pesante taglio, con conseguente boom dei prezzi. E qui non si può non notare un chiaro collegamento con l’invasione russa dell’Ucraina, che ha portato i Paesi occidentali a prendere posizione contro Mosca, principale esportatore di gas e petrolio in Europa. Ecco perché acquistare sui mercati finanziari asset agganciati all’andamento delle materie prime o di grandi aziende energetiche potrebbe portare buoni risultati.

Cosa non fare quando l’inflazione corre

Un errore che fanno molte persone è pensare di aspettare che la situazione si tranquillizzi per investire, mentre è proprio attraverso gli investimenti che ci si può proteggere dall’aumento prolungato dei prezzi. Mantenere i soldi in banca causerà solo una forte riduzione del proprio potere d’acquisto. Anche scegliere i titoli di aziende che lavorano in settori che richiedono molta manodopera non è consigliabile in uno scenario inflativo, perché i costi del personale in aumento, sommati ai maggiori costi delle materie prime, porteranno probabilmente a risultati non molto soddisfacenti.