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Investimenti

Oro bene rifugio: cosa significa per i mercati?

Ottobre 2020

La protezione del proprio capitale è una delle priorità degli investitori, che in questo periodo di crisi scelgono gli strumenti più sicuri e stabili.

L’oro è l’esempio per eccellenza dei cosiddetti beni rifugio, asset che conservano il proprio valore nei periodi di forte crisi finanziaria, permettendo così di mettere al sicuro i propri risparmi dalle oscillazioni dei mercati. In questo periodo i fattori di instabilità finanziaria sul piano internazionale sono molti, dall’andamento della pandemia alle elezioni negli USA, e rischiano di aumentare la volatilità degli investimenti.

La corsa ai beni rifugio del 2020

Il clima di incertezza sul futuro degli scenari economico-politici (ma anche sanitari) a livello mondiale ha portato sempre più persone a scegliere di non investire i propri risparmi in manovre speculative. Le criticità finanziarie e geo-politiche infatti aprono troppe incertezze sugli effetti degli investimenti in strumenti finanziari, prime fra tutte le azioni.

 

L’attenzione degli investitori così si è spostata sui beni rifugio, che consentono di salvaguardare il proprio patrimonio a fronte dell’instabilità dei mercati, della svalutazione finanziaria o addirittura del default nazionale. La categoria dei beni rifugio è molto variegata e spazia dai titoli di Stato alle valute delle Nazioni più forti (come il Franco svizzero o lo Yen giapponese), passando anche per gli immobili e gli oggetti d’epoca e da collezione.

Perchè l'oro è il bene rifugio per eccellenza

L’oro è da sempre il più affidabile tra i metalli preziosi e viene utilizzato sia per fini speculativi sia per mettere in sicurezza il proprio capitale nei periodi di crisi. Una caratteristica importante dell’oro, infatti, è la sua bassissima correlazione con le altre asset class, che lo rende uno strumento ideale per diversificare il proprio portafoglio nelle fasi più incerte dei mercati.

 

Il metallo prezioso può essere acquistato materialmente, comprando monete o lingotti, oppure virtualmente attraverso certificati d’investimento o azioni di aziende aurifere. Inoltre, è un mezzo di pagamento garantito a livello internazionale e viene utilizzato come riserva valutaria da diverse banche centrali. Il prezzo del metallo, naturalmente, è soggetto a oscillazioni al pari di ogni altro valore, ma tende a contenere le perdite e a crescere costantemente anche quando la stabilità dei mercati finanziari viene minata da incertezze politiche, economiche o dovute a catastrofi naturali.

Quotazione a nuovi massimi storici

Nel gennaio 2020 il prezzo dell’oro ha raggiunto il massimo storico da aprile 2013, pari a 1.579,39 dollari l’oncia, in concomitanza delle frizioni tra Stati Uniti e Medio Oriente e dell’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani. La diffusione a livello globale del COVID-19 ha poi contribuito a incrementare ulteriormente questo trend, al punto che in estate la quotazione del metallo ha superato i 2.000 dollari l’oncia, per poi ripiegare sopra i 1.900.

 

A oggi il valore dell’oro è cresciuto di oltre il 25% rispetto all’inizio dell’anno e non è tutto. Il clima di instabilità e preoccupazione che tuttora permea i mercati finanziari a livello globale potrebbe spingere la crescita del bene ancora più in alto. La sfida, per le aziende di produzione aurifera, è rispondere alla domanda con strumenti nuovi e moderni, che consentano di adattare alle esigenze del mercato contemporaneo il commercio del più antico tra i beni rifugio.