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Analisi dei Mercati Finanziari

Investire oggi: l'analisi dei mercati finanziari di Ottobre 2020 | di Andrea Delitala

Ottobre 2020

Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet Asset Management, descrive il quadro macroeconomico del mese di ottobre caratterizzato da dati positivi per la ripresa. Tra la Cina che ha ormai superato i livelli di attività produttiva pre-COVID e l’Europa la cui ripresa economica si sta manifestando con una V convincente, gli Stati Uniti attendono invece le elezioni presidenziali. Scopri tutti i dettagli nel video.

Nel mese di ottobre, i dati macroeconomici continuano a confermare il buon tenore della ripresa, nonostante l’entità delle sorprese positive si stia riducendo. La Cina si conferma il paese che ha ormai superato i livelli di attività produttiva pre-COVID. Anche in Europa la ripresa economica si sta manifestando con una V convincente, nonostante il rischio incombente di una seconda ondata di contagi. I tassi di mortalità si confermano comunque molto al di sotto della primavera scorsa e nessun paese sembra intenzionato ad adottare dei lockdown severi e generalizzati. I danni economici attesi quindi sono limitati, anche se il rialzarsi delle curve rappresenta un rischio che i mercati finanziari registrano in particolare in Europa.

Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet AM


Negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione di settembre è sceso al 7,9%, sia per la cattiva ragione legata alla diminuzione del tasso di partecipazione, sia per la buona ragione che vede il recupero della metà degli oltre 20 milioni di posti di lavoro persi dall’inizio della pandemia. Ci si aspetta che questo trend prosegua portando il tasso di disoccupazione al 6,5% a fine anno e al 5% alla fine dell’anno prossimo.

 

I consumi hanno tenuto bene, anche grazie ai trasferimenti pubblici che hanno sopperito al venir meno dei redditi da lavoro. Senza il rinnovo delle misure di sostegno però, si sentiranno gli effetti negativi. È quindi cruciale la rinnovata azione di politica economica volta a limitare il vuoto d’aria, il cosiddetto “fiscal cliff”, provocato dal venir meno di queste misure.

 

A questo proposito, ha una certa rilevanza tattica la decisione del Presidente Trump di eleggere una repubblicana dogmatica, Amy Coney Barrett, alla Corte Suprema, in sostituzione della giudice Ruth Bader Ginsburg, scomparsa di recente, di nomina democratica. Questo incrementa ulteriormente il numero di giudici di nomina repubblicana (6 su 9 totali) nell’organo supremo di giustizia americano, a cui potrebbe spettare il compito di dirimere le controversie sul risultato elettorale.

 

Questo clima politico non sembra favorire l’accordo bipartisan indispensabile per l’approvazione di nuove misure fiscali. A metà ottobre il Congresso si ritirerà in attesa del risultato elettorale e a questo punto si dovrà aspettare l’insediamento della nuova amministrazione, che avverrà solo a gennaio dell’anno prossimo.

 

A livello strategico, dominano dunque le congetture sugli scenari politici negli Stati Uniti, dove il prossimo 3 novembre si eleggerà non solo il Presidente ma anche la Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato. Tali scenari si sono in parte ridefiniti a favore dei Democratici a seguito del primo confronto televisivo e della malattia di Trump. Il consolidamento del vantaggio di Biden nei sondaggi, dà oggi non solo probabile al 65-70% la sua elezione a Presidente, ma anche un cosiddetto “blue wave”, ovvero un successo democratico anche al Senato. Questo scenario viene letto come moderatamente positivo per i mercati azionari, con una forte indicazione per una rotazione verso i settori più ciclici, come le automobili e le costruzioni, favoriti da una maggiore spinta da spesa pubblica.

 

Anche le borse internazionali dovrebbero beneficiare di questo scenario, rispetto a una rielezione di Trump. Perdenti prima di tutto dovrebbero essere le obbligazioni, in particolare quelle pubbliche con pressione a rialzo sui rendimenti. Se dunque arrivasse l'inflazione, i tassi reali potrebbero restare stabili, supportando indirettamente tutti gli investimenti finanziari. Ecco perché il mercato ha digerito rapidamente l’aumento della probabilità del successo democratico.