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La risposta delle banche centrali all'inflazione

Febbraio 2022
Materiale di marketing

La battaglia contro l'inflazione: i mercati emergenti sono più avanti?

Mentre l'impatto del COVID si va affievolendo, l'inflazione è diventata una preoccupazione importante per i policymaker. Sorprendentemente, le banche centrali dei mercati emergenti si stanno muovendo più velocemente rispetto alle controparti delle nazioni più ricche per contenere la minaccia.

Le banche centrali delle economie sviluppate sono in ritardo nel rispondere all'inflazione, nonostante il loro orientamento si faccia sempre più aggressivo. In base ai modelli proprietari di Pictet Asset Management, le banche centrali di Regno Unito, Svizzera e Canada in particolare devono inasprire in modo aggressivo la politica monetaria se intendono riprendere il controllo delle pressioni sui prezzi.

Numerose banche centrali dei mercati emergenti, invece, sono state esempi di prudenza e potranno iniziare a tagliare i tassi già il prossimo anno, una situazione che ribalta quel che ci insegna la storia.

FIG. 1 - Banche centrali delle economie avanzate in ritardo
Stima della variazione del tasso di riferimento necessaria entro il 2023 in base alla Regola di Taylor, soggetta a vincoli di stabilità finanziaria, aumento/diminuzione dei tassi in punti percentuali
 
banche centrali sviluppate
*Stima basata sul nostro modello fondato sulla Regola di Taylor con stime della stabilità finanziaria nel 2023. Fonte: Pictet Asset Management, Refinitiv, CEIC. Dati al 15/02/2022.  

Molte banche centrali delle economie sviluppate si trovano in una posizione difficile. Si prenda ad esempio la Bank of England. La sua credibilità nella lotta all'inflazione è stata messa in dubbio da un decennio di politica monetaria superaccomodante, durante il quale l'inflazione ha spesso superato il livello obiettivo del 2%. Recentemente, la crescita dei prezzi nel Regno Unito si è surriscaldata: l'inflazione CPI è stata del 5,5% a gennaio e si prevede che supererà il 7% nei prossimi mesi.

Contemporaneamente, il settore privato del Regno Unito si ritrova con un pesante fardello di debiti: il credito totale verso il settore non finanziario privato si aggira intorno al 160% del PIL (nei primi anni '90 il rapporto era inferiore al 120%).1 Ciò rende l'economia particolarmente vulnerabile ai rialzi dei tassi di interesse.

Ne consegue che qualunque aumento dei tassi dovrebbe tenere conto della stabilità finanziaria. Secondo il nostro modello della Regola di Taylor,2 riteniamo che il Regno Unito dovrebbe portare i tassi un 2,4% al di sopra del livello attuale (0,5%); un movimento comunque significativo, ma che bilancerebbe le tensioni sull'economia con un recupero di credibilità politica da parte della Bank of England  (si veda la Fig. 1).

Il contesto è simile per altre economie sviluppate, in particolare Svezia e Canada: per mantenere la stabilità finanziaria, entrambe hanno bisogno di rialzi del 4% circa nel 2023. 

Le banche centrali dei mercati emergenti, al contrario, hanno in gran parte affrontato di petto l'inflazione, il che significa che saranno in una posizione di vantaggio quando si tratterà di iniziare ad allentare la politica nel prossimo anno. 

FIG. 2 - Banche centrali dei mercati emergenti in vantaggio
Stima della variazione del tasso di riferimento necessaria entro il 2023 in base alla Regola di Taylor, soggetta a vincoli di stabilità finanziaria, aumento/diminuzione dei tassi in punti percentuali
banche centrali emergenti
*Stima basata sul nostro modello fondato sulla Regola di Taylor con stime della stabilità finanziaria nel 2023. Fonte: Pictet Asset Management, Refinitiv, CEIC. Sulla base dei dati al 15/02/2022. 

Il nostro modello suggerisce che Brasile, Russia, Polonia, Sudafrica e Messico saranno in grado di tagliare i tassi nel 2023, il Brasile avrà spazio per ridurre il tasso di riferimento di quasi il 3% rispetto all'attuale 10,75% (si veda la Fig. 2).

In breve, alcune banche centrali delle economie sviluppate dovranno impegnarsi duramente per ripristinare la loro credibilità. Per contro, la gran parte delle banche centrali dei mercati emergenti è stata rapida nel prevedere l'inflazione e a reagire al problema. Il trucco sarà ora quello di affrontare un ciclo di politiche monetarie restrittive riducendo al minimo i disagi finanziari: anni di tassi bassi hanno permesso alle società e alle famiglie di accumulare debiti che oggi potrebbero creare problemi. 

[1] Dati della Banca per i regolamenti internazionali, fino al secondo trimestre 2021. Dati al 16/02/2022.

[2] Utilizziamo la versione semiparametrica più avanzata della Regola di Taylor per tenere conto di una possibile variazione della reattività della Banca Centrale ai fondamentali macroeconomici a seconda dello stato dell'economia. In tale specifica, il tasso di riferimento è definito come una funzione non lineare delle nostre previsioni sull'inflazione, delle previsioni di crescita del PIL reale e del tasso di crescita effettivo del tasso di cambio.