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Analisi dei Mercati Finanziari

Investire oggi: l’analisi dei mercati finanziari di Aprile 2022 | di Marco Piersimoni

Aprile 2022

Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet AM Italia, descrive il quadro macroeconomico del mese di aprile, caratterizzato in particolare dalle reazioni dei mercati dopo l’inizio del conflitto in Ucraina e dalle decisioni delle Banche Centrali.

Nell’ultimo mese ci sono stati vari cambiamenti: i mercati azionari hanno messo a segno un recupero significativo, i mercati obbligazionari governativi hanno avuto perdite notevoli mentre il mercato del credito si è normalizzato con la discesa degli spread. Le materie prime, in particolare quelle energetiche, hanno seguito un movimento rialzista avvenuto in seguito all'invasione dell'Ucraina.

 

La dimensione dei movimenti è stata fuori dal comune, soprattutto per quanto riguarda il rialzo dei tassi sul comparto obbligazionario governativo. Infatti, i tassi a 10 anni in area Euro e negli Stati Uniti sono saliti di oltre 80 punti base, con il decennale americano che ora rende il 2,6%.

 

Il mercato sembra aver accantonato l'invasione dell'Ucraina ed aver trovato un equilibrio. Questo di solito accade quando il rischio geopolitico, come una guerra, diventa il fattore di rischio dominante. Il mercato si spaventa e le azioni crollando, facendo scendere anche i rendimenti dei bond percepiti come sicuri, mentre i prezzi delle materie prime salgono. Nel giro di poche settimane si guarda oltre e si torna alla normalità pre-guerra, come successo per la guerra del Kuwait del 1992 e quella dell'Iraq del 2003.

 

In Europa permangono ancora due problemi che stanno dispiegando i propri effetti e che continueranno a farlo per i prossimi mesi:

  1. lo shock energetico è ancora forte, nonostante sia in parte rientrato
  2. la fiducia di imprese e consumatori è messa a dura prova

L'energia più cara fa peggiorare le previsioni di crescita di un punto percentuale e fa salire le previsioni di inflazione di due percentuali. Aggiungendo il fattore della fiducia, il danno alla crescita è ancora maggiore.

Fonte: Pictet AM Italia


Le riduzioni delle stime di crescita per gli Stati Uniti sono meno profonde, vista l'indipendenza energetica, ma l'inflazione è un tema globale. Le stime di crescita attuali non vedono grande spazio per sorprese positive per gli utili delle imprese, a differenza invece di quello che è avvenuto nel 2021. Il consenso degli analisti ha in mente una crescita per il 2022, non lontano dal 10%. Si iniziano però a intravedere i primi segnali di diminuzione dei margini delle imprese.

 

L'altro fattore fondamentale per analizzare la congiuntura di mercato sono le dichiarazioni delle Banche Centrali, che attualmente mostrano intenzioni belligeranti. La Banca centrale americana non perde occasione per ripetere il messaggio di assoluta urgenza di azione contro l’inflazione troppo alta. Powell ha annunciato, cinque giorni dopo il comitato della Fed, che la Banca Centrale potrà effettuare rialzi di 50 punti base, mentre Lael Brainard ha confermato che il Quantitative Tightening partirà a maggio.

 

Un ultimo punto delicato di questo mese sono le elezioni francesi, tornate ad essere un elemento di disturbo con possibili ripercussioni sulle attività finanziarie europee come Euro in primo luogo, Spread della periferia ed azioni del vecchio continente potenzialmente in difficoltà. I motivi di cautela, quindi, non mancano.