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Analisi dei Mercati Finanziari

Investire oggi: l'analisi dei mercati finanziari di Maggio 2023

Investire oggi: l'analisi dei mercati finanziari di Maggio 2023 con Flora Dishnica

Tempo in pagina: 3,5 min
Maggio 2023

Dopo un primo trimestre alquanto movimentato il mese di aprile è stato sorprendentemente calmo, sia per i mercati azionari che quelli obbligazionari; rimane invece complesso e ricco di sfumature il quadro macroeconomico.

Le tensioni nel sistema bancario statunitense non risultano ancora esaurite, seppur circoscritte nell'ambito delle banche regionali, contesto che al momento rimane più che gestibile, come dimostrato dalla recente acquisizione di First Republic da parte di JP Morgan e dal susseguirsi di notizie su possibili operazioni strategiche o di interventi sul capitale di altre banche regionali di minore importanza.

L'inizio di maggio prevedeva altresì importanti appuntamenti sul fronte macroeconomico. La FED ha effettuato, come da attese, quello che sembra poter essere l'ultimo rialzo di questo ciclo; sicuramente memorabile per la sua rapidità, esso ha portato il tasso di riferimento al 5,25%, per un totale di 500 punti base in poco più di un anno, da marzo 2022. 

Il messaggio di Powell ha cercato di essere il meno vincolante possibile su giugno, concedendo la possibilità di una pausa, ma rimarcando al contempo il principio di data dependency, quindi dipendenza delle future decisioni dai dati che saranno pubblicati. Ritiene tuttavia inverosimili i tagli prezzati dal mercato, considerando la solidità del mercato del lavoro: oltre mezzo punto nella seconda parte di quest'anno e un altro punto e mezzo nel 2024. Condividiamo la sensazione che la pausa, se confermata come possibile già a giugno, sarà probabilmente prolungata. Infatti, il terminal rate è lievemente più basso di quanto si pensasse a fine febbraio, ridimensionato a causa del rischio bancario; non per questo però i tagli seguiranno rapidamente, a meno che non vi sia una decisa estensione del credito, e questo si chiarirà solo nei prossimi mesi.

L'inflazione sta rientrando, ma un ritmo ancora lento sulle componenti dei servizi core, quelle più sensibili alle dinamiche del mercato del lavoro. Il surriscaldamento dei mesi passati sembra rientrare, infatti rallenta il ritmo delle nuove posizioni aperte e il tasso delle dimissioni volontarie. L'economia però continua ad aggiungere nuovi occupati, più di 250.000 ad aprile, seppur confermando il rallentamento della media degli ultimi tre mesi. Sui salari si conferma la tendenza meno convincente degli ultimi mesi: dopo il rientro dai picchi di 2022, per ora si viaggia intorno al 4,4% annuale. Nel primo trimestre la crescita era buona, meno dell'attesa per via delle scorte, ma ancora ben sostenuta dai consumi. Gli indicatori di fiducia sul lato servizi arrestano per il momento la forte discesa dei mesi scorsi, mentre si conferma il rallentamento del manifatturiero.

Fonte: Pictet AM Italia


Nel complesso la tenuta dell'economia è incoraggiante, indubbiamente in rallentamento, senza però mostrare segnali di una recessione imminente, a conferma della plausibilità di una prossima pausa per la FED, senza tagli per quest'anno.

Il prossimo mese inoltre vedrà sempre più protagonista il tema del tetto del debito e la necessità per il Congresso degli Stati Uniti di trovare un accordo sul livello in vista del raggiungimento del vincolo tecnico possibilmente già ai primi di giugno. Questa è la stima conservativa comunicata dal tesoro; molto spesso questo accordo risulta da negoziazioni di natura politica e non economica e arriva a ridosso della scadenza causando non poco l'attività sui mercati.