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Mercati

Fiver, cinque fatti economici di Aprile 2023

Fiver, cinque fatti economici di Aprile 2023

Aprile 2023

Tempo di lettura: 2,5 min

I prezzi dell'energia calano, raffreddando l'inflazione. Ma le Banche Centrali sembrano intenzionate a proseguire la stretta monetaria.

L'inflazione dà segnali di rallentamento, soprattutto grazie alla flessione dei prezzi dell'energia. Ma le Banche Centrali, al di qua e al di là dell'Atlantico, restano caute. L'aumento dei tassi proseguirà, anche per dare un segnale di rigore. Guardando a Oriente, in Cina si registrano segnali di crescita incoraggianti.

L'orientamento della BCE sui tassi

L'inflazione, come ha sottolineato la presidente della BCE Christine Lagarde, “è ancora troppo alta”. All'interno del Consiglio dell'Eurotower si fa spazio una fronda che vorrebbe uno stop alla stretta, ma è ancora minoranza. Un ritocco dei tassi a maggio – probabilmente di 25 punti base – è dato per scontato, ma si ascoltano le dichiarazioni per capire l'orientamento di medio-lungo termine. Secondo il banchiere centrale olandese Klaas Knot, “è troppo presto per parlare di una pausa” e sarebbero quindi auspicabili aumenti almeno fino a luglio.

Nonostante il caro prezzi si stia ammorbidendo, la BCE – secondo Knot – non deve far passare il messaggio che la stretta stia per finire. Sulla stessa linea si esprime anche il governatore della banca belga, Pierre Wunsch, che spiega al Financial Times “Non sarei sorpreso se a un certo punto i tassi sui depositi dovessero salire al 4%”.

Prezzo dell'energia in calo

In Europa, l'inflazione è stata trainata dai prezzi dell'energia; il suo andamento va quindi di pari passo con l'indice dei prezzi. Dal mercato di aprile è arrivato un segnale chiaro in questo senso, che rafforza la speranza di un allentamento inflazionistico nei prossimi mesi.

Il 24 aprile, sul mercato del gas di Amsterdam, i future TTF hanno toccato i 39,93 euro al megawattora. Oltre a confermare la flessione, che va avanti ormai dallo scorso dicembre, si tratta di un segnale significativo. Il prezzo – che lo scorso agosto aveva toccato i 310 euro – non scendeva sotto i 40 euro da gennaio 2022, cioè da prima dell'invasione russa in Ucraina.

Dal Pentagono all'Ucraina

La guerra in Ucraina continua, ma questa volta a tenere banco è un episodio “collaterale” agli scontri e ai bombardamenti: la fuga di notizie riservate. Sono finiti online documenti che potrebbero offrire un vantaggio a Mosca. Ma non solo: le carte del Pentagono contengono anche informazioni su alleati, Cina, Medio Oriente e terrorismo. L'arresto della presunta talpa, l'aviere 21enne Jack Teixeira, non ha certo acquietato il clima. Anzi: sono emerse perplessità proprio sul fatto che un giovane addetto abbia avuto accesso, con grande facilità, a informazioni di tale portata.

Le incertezze USA

I mercati speravano di ricevere informazioni preziose dal Beige Book, il documento della Federal Reserve sullo stato di salute dell'economia statunitense, che fa da base per le future decisioni di politica monetaria. Sono arrivati segnali di continuità, ma non abbastanza solidi da tranquillizzare. Di fatto, quindi, anche il Beige Book ha lasciato intatto il clima di incertezza. La disoccupazione è ai minimi storici, i prestiti sono diminuiti e le banche stanno applicando criteri più restrittivi. Insomma: non ci sono segnali di allarme così marcati da poter convincere la FED a cambiare direzione nel brevissimo termine. Il rialzo dei tassi proseguirà.

La Cina accelera

L'abbandono della politica zero-COVID da parte di Pechino portava con sé un messaggio: l'attenzione si sposta dal contenimento della pandemia alla crescita interna, in sofferenza nei mesi scorsi. Il risultato è stato un balzo oltre le attese: nel primo trimestre 2023, il PIL cinese è cresciuto del 4,5%, in accelerazione rispetto al +2,9% del periodo ottobre-dicembre e oltre le stime degli analisti (+4%).