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Monitor dei mercati emergenti

Settembre 2023
Materiale di marketing

Un nuovo inizio per le azioni indiane

Grazie ai promettenti fondamentali delle sue aziende, il mercato azionario indiano è destinato a superare quello degli altri mercati emergenti.

L'India sta facendo la storia.

Alla fine dello scorso anno ha superato il Regno Unito, diventando la quinta economia al mondo. Poche settimane fa ha fatto atterrare un veicolo spaziale sul polo sud della Luna, segnando un traguardo senza precedenti. E questo mese la capitale Nuova Delhi ha ospitato il G20: è stato il primo Paese dell'emisfero meridionale a ospitare il summit delle principali economie mondiali. 

Preso individualmente, ogni singolo risultato sarebbe già epocale. Tutti insieme, però, costituiscono un formidabile promemoria dell'influenza che l'India è ora in grado di esercitare sulla scena economica e geopolitica mondiale.

Gli investitori dovrebbero prestarvi attenzione.

Questo mese, la valutazione del mercato azionario indiano ha toccato il suo massimo storico (3.800 miliardi di dollari) e da qualche tempo la performance delle azioni indiane supera quella delle sue controparti dei mercati emergenti. 

E tutto sembra indicare che il distacco possa ampliarsi ulteriormente negli anni a venire. Questo suggerisce che i titoli indiani dovrebbero costituire una quota più consistente dei portafogli azionari globali. 

Crescita aggregata

I fondamentali delle aziende indiane sono promettenti.

E l'economia del Paese non è solo una di quelle a più rapida crescita al mondo, ma anche una tra le più diversificate. Questa diversità è il suo punto di forza e costituisce uno dei motivi per cui la crescita del PIL reale in India è stata molto meno volatile rispetto agli altri mercati emergenti (si veda la Fig.1).

Fig. 1 Diversificata e stabile
La crescita del PIL indiano è meno concentrata e meno volatile rispetto agli altri mercati emergenti
Concentration IT
* L'indice varia da 0 a 1; un'economia è tanto più concentrata quanto più questo valore si avvicina a 1. Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Refinitiv, UNCTAD. Escluso il periodo COVID (T1 2020/Q2 2021)

La sua diversificazione è il riflesso dell'ampiezza del comparto manifatturiero, della crescita del mercato dei beni di consumo e dell'intensificarsi della concorrenza. Inoltre, tutto questo aiuta le aziende indiane a generare profitti più elevati rispetto al resto delle società del mondo emergente. (Fig. 2).

Fig. 2 Una posizione di vantaggio
Rendimento azionario (ROE) a 12 mesi (%)
RoE IT
Fonte: Refinitiv, dati relativi al periodo dal 01/01/2010 al 01/09/2023

Gli investimenti indiani nel settore della tecnologia e nella digitalizzazione della sua economia dovrebbero dare un'ulteriore spinta al rendimento azionario delle aziende.

Uno dei progetti governativi di maggior rilievo è India Stack, che punta a migliorare l'infrastruttura e l'accesso online.

Dai sistemi di identificazione digitale o di trasferimento istantaneo di denaro alle verifiche online dei clienti, la rapida digitalizzazione dell'India consente ai consumatori di pagare senza contanti, alle aziende di effettuare transazioni senza carta e ai cittadini di accedere ai servizi pubblici online sia che si trovino in aree urbane che rurali.

Tutto ciò contribuisce ad ampliare l'inclusione finanziaria in tutto il Paese, a migliorare la produttività e a ridurre la corruzione.

Ma ciò che è più importante per gli investitori è che tutto questo rende anche più facile alle piccole imprese l'accesso al credito necessario alla loro espansione.

Queste imprese, note anche come MSME (micro, piccole e medie imprese), costituiscono un'ampia parte dell'economia indiana: a esse va attribuito il 30% del PIL indiano e oltre il 40% delle sue esportazioni. Eppure, oltre il 90% delle MSME non ha accesso al credito ufficiale.

Le stime già attribuiscono all'economia digitale del Paese un 22% del prodotto complessivo. Il lancio delle reti 5G dovrebbe accelerare il ritmo della crescita dell'economia digitale indiana, che si prevede aumenterà di sei volte nei prossimi anni, sino a toccare i 1.000 miliardi di dollari entro il 2030.2

In questo momento, l'India ha uno dei volumi più elevati di pagamenti digitali in tempo reale tra aziende su scala globale (ovvero il 46% dei pagamenti in tempo reale mondiali nel 2022).3

Con l'espansione delle varie piattaforme online in aree come il credito, il commercio e la salute, prevediamo che l'India continuerà a essere all'avanguardia nel mondo digitale anche in futuro.

Più disciplinate, più competitive

Le aziende indiane, inoltre, sono sempre più disciplinate, sia dal punto di vista operativo che finanziario.

Sulla scia della digitalizzazione, un numero crescente di aziende precedentemente off-line e frammentate ha aperto solide piattaforme web nei più diversi settori: viaggi, alimentare, sanità, manifatturiero.

Allo stesso tempo, le aziende indiane stanno diventando efficienti e competitive a livello internazionale. L'India ha già migliorato la sua posizione all'interno dell'importante Global Competitiveness Index, scalando al 40° posto dopo aver occupato il 43° posto nel periodo 2019-2021 e guadagnando contemporaneamente quote del mercato globale dell'informatica (si veda la Fig. 3).  

Fig. 3 Moltiplicatore di tecnologia
L'India ha accresciuto le esportazioni IT e guadagnato quote di mercato
IT market share IT
Fonte: stime di Gartner, Nasscom, Morgan Stanley

Le autorità di regolamentazione, inoltre, hanno introdotto riforme a favore degli investitori al fine di migliorare la responsabilità e la trasparenza societarie e tutelare gli interessi degli azionisti di minoranza.5

Il risultato mostrato da un'indagine indipendente è che, nel 2021, 100 società della S&P Bombay Stock Exchange (che rappresenta oltre due terzi della capitalizzazione totale di mercato) hanno migliorato sino a 62 il loro score medio di corporate governance (da 58 nel 2019).6

Il costante miglioramento della corporate governance dovrebbe incrementare il potenziale di investimento in India. Gli studi dimostrano che una migliore corporate governance contribuisce a ridurre i rischi e a migliorare la performance finanziaria. 

Politiche a favore delle imprese

Gli sforzi di ottimizzazione delle aziende, volti a conseguire rendimenti azionari più elevati, sono sostenuti da un governo più vicino alle imprese.

A partire dalle infrastrutture, passando per la produzione, sino ad arrivare alla fiscalità e al settore bancario, il primo ministro Narendra Modi ha dato il via a una serie di riforme, spesso radicali, nel tentativo di modernizzare l'economia.

Non tutto ha funzionato in modo efficace. Si prenda ad esempio l'iniziativa di demonetizzazione del 2016: il governo diede ai suoi cittadini solo quattro ore di tempo per togliere dalla circolazione banconote di alto valore, gettando così il Paese nel caos. Negli ultimi anni, tuttavia, abbiamo assistito a miglioramenti del clima politico.

Le recenti riforme e gli interventi normativi orientati al mercato hanno contribuito a migliorare la trasparenza e la credibilità della politica monetaria e fiscale, favorendo l'economia e rendendola più resiliente agli shock esterni. Allo stesso tempo, i policymaker stanno semplificando l'accesso al mercato nazionale da parte degli investitori esteri. 

Ad esempio, di recente il governo ha introdotto leggi che consentono agli investitori stranieri di detenere quote di maggioranza in aziende dei settori delle assicurazioni e della difesa, oltre ad aver messo fine alla tassazione retroattiva degli investimenti transfrontalieri.

Prevediamo che le politiche restino favorevoli alle aziende e agli investitori nel medio termine, soprattutto perché Modi non desidera turbamenti politici prima delle elezioni generali del 2024.

Inoltre, ci aspettiamo che il governo indiano attui politiche che lo aiutino a capitalizzare la sua posizione di Paese "non allineato" all'interno dei conflitti geopolitici odierni.

Questo dovrebbe aiutare l'India a portare avanti i suoi interessi commerciali ed economici, soprattutto in settori di importanza strategica come l'energia, la difesa, la tecnologia e il farmaceutico.

Nel 2023, il mercato azionario indiano ha ricevuto considerevoli flussi in entrata dall'estero, avendo attirato sinora un importo netto di 16 miliardi di dollari (più della metà dei flussi netti totali in entrata nel mercato azionario globale).7

Nonostante ciò, gli investimenti internazionali nel Paese sono ancora scarsi.

Negli ultimi due anni, la posizione netta degli investitori stranieri è sempre rimasta inferiore alla ponderazione dell'indice di riferimento MSCI Emerging Market.8

Ma la situazione dovrebbe cambiare presto. La tesi a favore di un'allocazione consistente in titoli indiani all'interno di un portafoglio azionario globale è più forte che mai. 

Il mondo delle aziende indiane offrirà un ampio terreno di caccia agli investitori internazionali desiderosi di diversificare le proprie partecipazioni.

All'interno del portafoglio globale, il mercato azionario indiano ha ricevuto flussi di capitale significativi, avendo attirato 16 miliardi di dollari netti dall'inizio di quest'anno (più della metà dei flussi netti totali in entrata del mercato azionario globale).7

Ciononostante, l'allocazione globale degli investitori nel Paese rimane ancora bassa.

La loro posizione netta è rimasta costantemente al di sotto della ponderazione dell'indice di riferimento MSCI Emerging Market negli ultimi due anni.8

Il mondo delle aziende indiane offrirà un ampio terreno di caccia agli investitori internazionali desiderosi di diversificare le proprie partecipazioni.

Per questi motivi, i suoi titoli dovrebbero rappresentare una quota importante e crescente di un portafoglio azionario globale.