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A ottobre si è celebrato il mese dedicato all’educazione finanziaria, l’iniziativa promossa dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel quadro delle attività volte ad accrescere le conoscenze di base sui temi assicurativi, previdenziali e di gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari. Un pacchetto di “conoscenze indispensabili per la serenità del presente e del futuro” che deve partire dalla scuola e dai primi anni di vita dei cittadini. Ma a che punto è l’educazione finanziaria in Italia?
I dati sui livelli di conoscenza raggiunti in Italia sono ancora tutt’altro che positivi. Le indagini condotte dall’Ocse sulla cultura finanziaria evidenziano ancora uno scarso livello nazionale, con il nostro Paese che si colloca significativamente sotto la media dei Paesi sviluppati. Poco più di un terzo della popolazione adulta mostra di avere una preparazione sufficiente e anche quando ne ha a sufficienza, non la utilizza per decidere in merito alle proprie scelte finanziarie. Ma il livello di educazione finanziaria non appare correlato a fattori come reddito, istruzione o patrimonio. Le donne sono meno preparate degli uomini, pur avendo livelli di formazione di base e terziaria comparabili o superiori.
A conferma delle scarse competenze italiane, è arrivato il Rapporto Consob sulle attività finanziarie delle famiglie. Viene fuori che oltre il 30% delle famiglie italiane non conosce nessuno tra i principali prodotti finanziari: conto corrente, azioni, obbligazioni, fondi comuni, bitcoin. E il 21% degli intervistati ha mostrato di ignorare il significato di termini come inflazione, rischio, rendimento, diversificazione, interesse composto.
Eppure gli eventi, le iniziative e le pubblicazioni sul tema dell’educazione non mancano. A partire dalla scuola, dove di certo la presenza delle materie economico-finanziarie deve essere potenziata. Con questo obiettivo si è appena conclusa, con la premiazione dei vincitori, la quarta edizione de “I Fuoriclasse della Scuola”, progetto di promozione dell’educazione finanziaria, che vede tra i sostenitori “storici” anche Pictet Asset Management (Europe). L’iniziativa è targata Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Fondazione per l’Educazione finanziaria al risparmio ed è promossa dall’Associazione Bancaria Italiana, Museo del Risparmio e Confindustria. Tramite il progetto, quest’anno sono state erogate 73 borse di studio. In totale, nei suoi quattro anni di vita, il progetto ha devoluto ai giovani di talento 456mila euro e 228 Borse di Studio. L’obiettivo è quello di valorizzare gli studenti eccellenti non solo con premi in denaro, ma anche con la partecipazione ad un esclusivo Campus di educazione finanziaria organizzato dal Museo del Risparmio e da LIUC Università Cattaneo. I giovani talenti vengono così dotati di competenze economiche di base attraverso l’interazione con accademici del mondo dell’economia, imprenditori e strumenti multimediali del Museo, riuscendo anche ad approfondire l’approccio alla gestione sostenibile delle risorse per lo sviluppo individuale e sociale. Un ottimo esempio per imparare sin dall’inizio come l’economia e la finanza debbano viaggiare insieme alla sostenibilità.
Il presente materiale di marketing è emesso da Pictet Asset Management (Europe) S.A. Esso non è indirizzato a, e non è concepito per la distribuzione a o l’utilizzo da parte di, qualsiasi persona o entità avente cittadinanza, residenza o ubicazione in qualsiasi località, Stato, Paese o giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione, messa a disposizione o utilizzo sono in contrasto con norme di legge o regolamentari. Prima di effettuare qualsiasi investimento, è necessario leggere l’ultimo prospetto del fondo, del modello precontrattuale se applicabile, del Documento contenente le informazioni chiave, il bilancio annuale e la relazione semestrale. Questi documenti sono disponibili gratuitamente in inglese sul sito www.assetmanagement.pictet, o in forma cartacea presso Pictet Asset Management (Europe) S.A., 6B, rue du Fort Niedergruenewald, L-2226 Lussemburgo, o presso l’ufficio dell’agente locale, del distributore o dell’eventuale agente di centralizzazione del fondo.
Il Documento contenente le informazioni chiave è disponibile anche nella lingua locale di ciascun paese in cui il comparto è registrato. Il prospetto, il modello precontrattuale se applicabile, nonché il bilancio annuale e la relazione semestrale possono essere consultati anche in altre lingue. Si rimanda al sito web per le altre lingue disponibili. Solo la versione più recente di tali documenti è affidabile per prendere le decisioni d’investimento.
La sintesi dei diritti degli investitori (in inglese e nelle diverse lingue del nostro sito Web) è disponibile qui e su www.assetmanagement.pictet nella sezione "Risorse" a piè di pagina.
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Le presenti linee guida per gli investimenti sono linee guida interne soggette a cambiamento in qualsiasi momento e senza preavviso, nei limiti del prospetto del fondo. Gli strumenti finanziari menzionati vengono indicati unicamente per finalità illustrative e non devono essere considerati come una offerta diretta, una raccomandazione d’investimento o una consulenza per gli investimenti. Il riferimento a un titolo specifico non costituisce una raccomandazione per l'acquisto o la vendita dello stesso. Le allocazioni effettive sono soggette a cambiamenti e potrebbero essere cambiate dalla data del materiale di marketing.
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Il presente documento è una comunicazione di marketing emessa da Pictet Asset Management e non rientra nel campo di applicazione dei requisiti MiFID II/MiFIR specificamente collegati alla ricerca per gli investimenti. Questo materiale non contiene informazioni sufficienti per supportare una decisione d’investimento e non deve costituire la base per valutare i meriti di un investimento in qualsiasi prodotto o servizio offerto o distribuito da Pictet Asset Management.
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