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Innovazione

Missioni su Marte: ecco chi sta investendo

Febbraio 2020

Donald Trump ha appena annunciato di voler conquistare Marte “facendo scalo” sulla Luna, ma nel 2020 le missioni saranno tante e gli USA non sono l’unica potenza interessata al Pianeta rosso.

Viaggio su Marte passando dalla Luna, le dichiarazioni di Trump

L’ultima notizia è che il presidente Usa Donald Trump avrebbe ora l’obiettivo di conquistare Marte, “facendo scalo” sulla Luna. Trump lo ha detto al Congresso nel suo discorso sullo stato dell’Unione, chiedendo di «finanziare completamente il programma Artemis per garantire che il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna saranno astronauti americani, usando ciò come trampolino di lancio per garantire che l’America sia la prima nazione a piantare la sua bandiera su Marte». Un ritorno umano sulla Luna – dopo l’ultima missione del 1972 – ma stavolta come base di lancio verso Marte, insomma.

L’annuncio di Trump ha del tutto stravolto la tabella di marcia della Nasa, rispetto a quanto annunciato da Mike Pence a marzo 2019. Il piano prevede di mandare gli astronauti sulla superficie lunare entro il 2028, nell’ambito di un progetto connesso al Pianeta rosso, su cui si dovrebbe arrivare con una missione di equipaggio entro il 2033. Il nuovo disegno di legge inserisce quindi Artemis nel più ampio programma “Moon to Mars”, di cui Trump aveva già parlato in un suo tweet dello scorso giugno, quando invitava la Nasa a focalizzarsi «sulle cose molto più grandi che stiamo facendo, incluso Marte». E i collaboratori del presidente fanno sapere che questa amministrazione offrirebbe alla Nasa «un budget illimitato» per portare a termine la missione. Una mossa elettorale in vista delle elezioni, forse, ma anche un annuncio che serve ad arginare le mire su Marte della Cina, che pure ha in programma una missione nel 2020.

Le prossime missioni su Marte: Mars2020

Ma per la Nasa il 2020 era già l’anno di Marte. La differenza è che nei programmi iniziali c’era l’invio di altre sonde robot, come le quattro che gli americani hanno già inviato sul suolo marziano. Il viaggio umano però è più complesso, richiederà tempi più lunghi e avrà pericoli maggiori.

Con la missione Mars 2020, l’agenzia spaziale americana ha in programma per luglio il lancio di un robot da Cape Canaveral verso il Pianeta rosso. L’obiettivo della missione, finanziata per 7 miliardi di dollari anche con la partecipazione di aziende private, sarebbe quello di far atterrare il nuovo rover nel cratere di Jazero, portando con sé nuovi strumenti tecnologici avanzati in grado di scoprire la presenza di composti organici e forme di vita presenti o passate. Oltre alle analisi scientifiche, la missione dovrebbe testare anche alcune tecnologie in vista delle future missioni umane su Marte e prelevare dei campioni geologici, che poi dovrebbero essere recuperati con la Mars sample-return mission. A questa missione di “recupero” dovrebbe partecipare anche l’Esa, l’ente spaziale europeo, oltre a un ampio consorzio di società private, tra cui i protagonisti dell’economia digitale a stelle e strisce, da Amazon a Tesla.

Intanto, sempre negli Usa, la charity pubblica The Mars Society ha creato nel deserto dello Utah la Mars Desert Research Station, la più grande struttura usata per simulare le missioni su Marte, dove è arrivato di recente un nuovo equipaggio di 12 membri, che vivrà e lavorerà in un ambiente che simula l’habitat marziano.

Tra le missioni su Marte anche la nuova fase di ExoMars

Accanto agli Stati Uniti, anche Europa e Russia si stanno muovendo verso il Pianeta rosso, con una prima missione congiunta sulla superficie marziana in programma nel 2020. A luglio partirà la prossima fase della missione ExoMars, per sganciare il rover Rosalind Franklin. L’obiettivo, come nel caso della nuova sonda americana, è la ricerca per capire se su Marte ci siano o meno tracce biologiche di vita. E per ricercare queste informazioni, il rover sarà dotato di strumenti per effettuare analisi chimiche e visive delle rocce marziane.

Marte 1, il primo viaggio su Marte della Cina

All’appello delle potenze interessate al Pianeta rosso non manca certo la Cina. Che, approfittando sempre della finestra favorevole di lancio intorno a metà luglio, oltre alle missioni sulla Luna, ha pianificato anche l’invio del suo primo rover destinato ad atterrare sul suolo marziano. Il nome provvisorio è Huoxing 1, Marte 1, che dovrebbe esplorare per almeno tre mesi un noto cratere meteoritico presente sulla superficie del pianeta.

Hope Mars Mission, la sonda su Marte degli Emirati Arabi Uniti

Prima volta su Marte nel 2020 anche per gli Emirati Arabi Uniti, con il lancio però di una sonda in orbita marziana. Il nome scelto per il progetto è Hope Mars Mission, che sarà anche uno strumento per il cinquantesimo anniversario della nascita degli Emirati nel 2021. In questo caso, l’obiettivo scientifico è lo studio dei cicli del meteo marziano, finalizzato anche a comprendere i cambiamenti climatici che interessano la Terra.