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Investimenti

Investimenti in perdita: cosa fare?

Breve guida su come comportarsi quando gli investimenti sono in perdita

Agosto 2023

Tempo di lettura: 4 min

Due alleati importanti sono la corretta informazione e la finanza comportamentale, che ha studiato i bias degli investitori e che offre soluzioni generali per non prendere scelte azzardate dettate dall’impulso.

L’emotività, almeno quando parliamo di mondo finanziario, mercati e investimenti, è una brutta bestia. Quando il proprio portafoglio registra una perdita, infatti, non bisogna farsi prendere dal panico né farsi trascinare dalle emozioni, ma informarsi e conoscere le regole della finanza comportamentale per evitare di commettere errori.

Il concetto di volatilità e la differenza tra breve e lungo termine

L’andamento dei mercati finanziari presenta alcune caratteristiche distintive, che si ripetono nel corso del tempo e che è bene comprendere prima di iniziare il proprio percorso di investimento.

Innanzitutto, bisogna avere bene a mente il concetto di volatilità: se guardiamo al breve periodo, soprattutto nei momenti di crisi si possono notare forti oscillazioni dei valori di mercato (sia al ribasso sia al rialzo). Questo perché i volumi degli scambi hanno improvvise accelerate e frenate quando si scatena un importante evento economico, geopolitico o un fatto inaspettato, come la pandemia del COVID-19.

Ma se ragioniamo sul lungo periodo, quindi senza prendere decisioni dettate dalla contingenza del momento, scopriamo che l’evoluzione dei mercati prosegue con una costante crescita dei valori. Ed è un nostro alleato.

Settori ciclici e anticiclici

Un altro tratto fondamentale dei mercati azionari è rappresentato dai settori ciclici e da quelli anticiclici. Questi ultimi sono i settori che non vengono influenzati dai trend economici in atto e quindi possono reagire positivamente alle crisi. Un chiaro esempio, sempre tornando al periodo del COVID-19, è dato dal settore farmaceutico o da quello hi-tech, che sono cresciuti in modo deciso in un momento di diffusa difficoltà.

Invece i settori ciclici, cioè quelli che rispondono in modo diretto all’andamento del contesto economico, hanno sofferto parecchio: tra questi, nei mesi della pandemia, troviamo il settore turistico, la ristorazione, i trasporti.

Ecco perché è importante diversificare i propri investimenti: il giusto mix di azionario e obbligazionario, asset di settori ciclici e anticiclici ci permetterà di affrontare con maggiore sicurezza le momentanee turbolenze finanziarie.

Gli insegnamenti della finanza comportamentale: occhio ai bias

Secondo gli studiosi della finanza comportamentale, le nostre decisioni economico-finanziarie non sono razionali, perché ci sono troppe informazioni da prendere in considerazione e troppi scenari alternativi. Quello che ci può giocare contro sono le nostre euristiche, cioè le scorciatoie che la nostra mente prende semplificando le situazioni molto complesse. E la fretta, come dice la saggezza popolare, è cattiva consigliera. Infatti insieme alle euristiche scatena i bias, quelle scelte sbagliate prese sull’onda dell’emotività e dell’istinto.

Tra questi bias troviamo l’avversione alle perdite: la scienza ha provato che la nostra reazione emotiva a una perdita ha il doppio dell’intensità rispetto alla reazione a un guadagno dello stesso importo. Quindi, per paura, siamo portati ad agire subito (sbagliando) appena si sta concretizzando una perdita.

Questo “interventismo” è anche scatenato dal bias dell’azione: quando i mercati stanno andando male, il nostro istinto ci porta a fare qualcosa, ad agire, per poter dire alla nostra coscienza di avere tentato di contrastare il crollo dei titoli. In realtà, se si ragiona sul lungo periodo, e se ci sono le condizioni, è meglio restare fermi e aspettare che passi la tempesta.

Un altro bias è quello dell’effetto gregge che può scatenare quello che gli americani chiamano “panic selling”: se vedo che tutti stanno vendendo, voglio vendere anche io per non rischiare di essere l’unico a rimanere con il cerino in mano. Questo è un tipico bias che troviamo anche nelle bolle speculative, quando un sentimento di positività irrazionale contagia i mercati e spinge tutti a correre all’acquisto. Un chiaro esempio è la bolla speculativa delle dot.com dei primi anni 2000.

Perciò, quando sono in gioco i nostri soldi e i nostri investimenti vale sempre la regola aurea “calma e sangue freddo”. E se vuoi capire meglio i bias, per non farti cogliere alla sprovvista, ascolta il nostro podcast dedicato ai bias cognitivi in finanza.

Come comportarsi quando gli investimenti sono in perdita?

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