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Macroeconomia

Fiver: 5 fatti economici di febbraio 2024

Fiver, cinque fatti economici di febbraio 2024

Febbraio 2024

Tempo di lettura: 5 min

Tra spinte contrastanti, la BCE continua a tenere dritta la barra dei tassi. Tensioni a Bruxelles, dove gli agricoltori hanno bloccato la città.

L’inflazione in Italia continua a essere sotto i livelli di guardia. Ma una lieve accelerazione conferma la necessità di cautela, ribadita ancora una volta dalla BCE nonostante un mercato immobiliare in sofferenza e un’economia stagnante. Alle tensioni geopolitiche che proseguono da mesi si sommano le proteste interne degli agricoltori.

L’inflazione in Italia

L’ISTAT afferma che a gennaio 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua. Si tratta senza dubbio di un dato che conferma un’inflazione in fase di raffreddamento. Ma con un “però”: il tasso, che avvalorala stima preliminare dell’Istituto, è superiore rispetto allo 0,6% registrato a dicembre. Un’inversione di tendenza che, seppure piccola, invita alla cautela.

L’accelerazione su base tendenziale è dovuta all’aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,7% a +4,2%) e dei beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%), oltre che a una frenata meno marcata dell’energia (da -41,6% a -20,6%).

Tassi, la BCE rimanda i tagli

Cautela è anche la parola che continua a emergere dai discorsi della Presidente della BCE Christine Lagarde. “Dopo un’espansione del 3,4% nel 2022 - ha affermato durante una plenaria del Parlamento europeo - l’attività economica dell’area euro è stata debole nel 2023, con una crescita del PIL reale stagnante nell’ultimo trimestre. Tuttavia, ci sono sempre più segnali di un’inversione di tendenza e alcuni indicatori prospettici indicano una ripresa nel corso dell’anno”. Tradotto: se l’economia rallenta ma regge, non c’è urgenza di abbassare i tassi. Va in questa direzione anche il dato sulla disoccupazione, al 6,4% (minimo storico).

L’inflazione, invece, pur essendo in frenata, resta al 3,3%. Nei prossimi mesi, quindi, i tassi non verranno toccati. Un primo ribasso, secondo l'esponente del Consiglio direttivo della BCE Yannis Stournaras, potrebbe arrivare a giugno e sarebbe minimo, di 25 punti base.

Mercato immobiliare in calo

A fine dicembre, gli interessi medi applicati ai prestiti immobiliari erano arrivati al 4,40%, il triplo rispetto a gennaio 2022. Lo ha affermato un’indagine della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) pubblicata a febbraio. L’aumento non si è limitato a produrre maggiori oneri per chi ha sottoscritto un mutuo: è stato talmente pronunciato da “ridisegnare i progetti di spesa per la casa delle famiglie italiane”.

È diminuita la quota di persone che s’indebitano per comprare casa (passata dal 50% al 41%) e le compravendite sono diminuite del 12%. In sostanza: sono sempre meno le persone e le famiglie che hanno potuto permettersi un mutuo e, di conseguenza, l’acquisto di un immobile.

Le proteste degli agricoltori

Gli agricoltori hanno protestato in tutta Europa. Le istanze sono diverse da Paese a Paese, ma muovono tutte su un terreno comune: la richiesta di retribuzioni maggiori e una difesa più rigorosa dei produttori europei nello scenario internazionale.

La protesta – indirizzata contro la Politica agricola comune e il Green Deal - è culminata il 25 febbraio a Bruxelles, durante la riunione dei ministri UE dell’Agricoltura. Centinaia di trattori hanno occupato le strade della capitale belga, tra barricate, cordoni di sicurezza, fumogeni e lanci di petardi.

Ucraina e Gaza

A margine del G20 di San Paolo, gli Stati Uniti, per bocca della segretaria al Tesoro Janet Yellen, hanno proposto di destinare all’Ucraina i circa 285 miliardi di dollari di beni russi congelati. Servirebbero, ha affermato Yellen, a “sostenere la resistenza ucraina e la ricostruzione nel lungo periodo”.

Sull’altro fronte critico, Gaza, il vicepresidente della Commissione Europea, Maros Sefcovic, ha chiesto il cessate il fuoco. Sefcovic ha citato un rapporto della Johns Hopkins University e dell’Università di Londra, secondo il quale nella Striscia si rischia di arrivare a 60.000 vittime civili, il doppio dei morti attuali. Le ripercussioni del conflitto di Gaza continuano ad avvertirsi anche nel Mar Rosso, condizionando il trasporto mercantile. Dopo i blocchi navali, i miliziani yemeniti filo-iraniani Houthi sono sospettati di aver sabotato cavi sottomarini che permettono connessioni Internet.