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Maggio 2020
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Termometro macroeconomico 04-10.05.2020

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

01

Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

27 aprile-03 maggio 2020

Lunedì 27 aprile:

  • Riunione della Bank of Japan.
    Il programma di acquisti è stato ulteriormente ampliato.

Mercoledì 29 aprile:

  • Riunione dalla Fed.
    Non sono state annunciate nuove misure di politica monetaria.
  • Dato sulla crescita del PIL nel primo trimestre negli Stati Uniti.
    Dato debole e al di sotto delle aspettative (-4,8% vs -3,5% atteso).

Giovedì 30 aprile:

  • Riunione della BCE.
    Il costo dei finanziamenti per le banche è stato ulteriormente abbassato.
  • Dati sui consumi negli Stati Uniti.
    Dati molto deboli e al di sotto delle aspettative (-7,5% vs -5,1% atteso per la spesa per consumi e -2,0% vs -1,7% atteso per il reddito personale).
  • Dato sulla crescita del PIL nel primo trimestre nell’eurozona.
    Dato debole ma in linea con le aspettative (-3,8% rispetto al trimestre precedente).

Venerdì 1 maggio:

  • Entrano in vigore i tagli alla produzione di petrolio concordati dai Paesi dell’OPEC+.
  • Dati su PMI (Markit) e ISM del settore manifatturiero negli Stati Uniti.
    Dati deboli (41,5 vs 36,0 atteso per l’ISM e 36,1 vs 36,7 per il PMI di IHS Markit).
È stata una settimana segnata dalle riunioni di 3 delle principali banche centrali al mondo.
Ha aperto la fila la Bank of Japan, che lunedì ha annunciato, tra gli altri stimoli, la rimozione di ogni limite sugli acquisti di bond governativi e un’espansione del programma di acquisti di bond societari (l’importo degli acquisti è stato più che raddoppiato fino a 20'000 miliardi di yen).

La Fed ha mantenuto, invece, invariata la politica monetaria, pur confermando la piena disponibilità a fare di più in futuro.
Va sottolineato come l’istituto centrale nord-americano abbiamo già adottato misure di supporto all’economia senza precedenti: oltre ad aver tagliato i tassi di 150pb, con il suo programma di acquisti, ha già iniettato liquidità nel sistema per $2'500 miliardi (quasi altri $2'000 miliardi sono previsti per fine anno). 

Un atteggiamento simile è stato assunto dalla BCE, che si è limitata ad abbassare il costo dei finanziamenti alle banche della regione, nel tentativo di incentivarle a concedere prestiti ad aziende e privati.
La presidente Christine Lagarde ha invocato nuovamente una risposta fiscale unitaria da parte delle istituzioni comunitarie.
Da questo punto di vista, la settimana in corso potrebbe rappresentare un punto importante di svolta: il 6 maggio la Commissione Europea presenterà una proposta formale sul Recovery Fund, che poi i Ministri delle Finanze europei valuteranno venerdì 8 maggio (per approfondire clicca qui).

L’economia dell’eurozona, intanto, nel primo trimestre del 2020 ha segnato il calo maggiore da quando il dato viene calcolato, ossia dal 1995: -3.8% rispetto al trimestre precedente (per la verità, in linea con quanto atteso dagli operatori).

Nella regione, anticipando i tempi (la revisione era attesa per il 10 luglio), l’agenzia di rating Fitch ha declassato il merito creditizio dell’Italia a BBB- con outlook stabile. Il motivo è legato alla mancanza di coesione politica mostrata nelle ultime settimane.

In attesa del dato definitivo, secondo le previsioni del Bureau of Economic Analysis, l’economia statunitense si è contratta del -4.8% nel primo trimestre dell’anno, il declino più grande dalla grande crisi finanziaria del 2007-2009 (-8.4% nel Q4 del 2008).

Il dato fa il paio con quello relativo ai consumi, il segmento trainante del PIL del Paese: nel mese di marzo la spesa per consumi è calata del -7.5% (la discesa mensile più alta di sempre), accompagnata da una riduzione del reddito personale del -2%.

In declino anche l’attività manifatturiera, come mostrato dagli ultimi valori di ISM e PMI di IHS Markit, pari rispettivamente a 41.5 e 36.1, entrambi abbondantemente al di sotto della soglia del 50 e prossimi ai livelli toccati nella primavera del 2009.
Il fatto che l’ISM si sia attestato ad un livello superiore al PMI di IHS Markit ha una spiegazione di di natura tecnica: all’interno dell’indicatore è, infatti, elevato il valore di una componente legata alle ordinazioni di servizi e materiali pendenti, che tendono a crescere quando la domanda è forte e non si fa in tempo a effettuare tutte le consegne nei tempi previsti. In questo caso, tuttavia, il valore di tale componente è salito a causa del blocco di molte attività produttive e ha, quindi, causato una distorsione nel valore finale dell’ISM.

Ad inizio maggio, infine, sono entrati in vigore i tagli alla produzione di petrolio dell’OPEC+.
Per quanto insufficienti per far fronte al calo della domanda, sicuramente aiuteranno a guadagnare tempo e a sostenere almeno in parte il prezzo dell’oro nero (per approfondire clicca qui).

03

Occhi puntati su...

04-10 maggio 2020

Lunedì 4 maggio:

  • Dati sui PMI del settore manifatturiero nell’eurozona e in Cina

Martedì 5 maggio:

  • Dati sui PMI (Markit) e ISM del settore dei servizi negli Stati Uniti.

Mercoledì 6 maggio:

  • Dati sulle vendite al dettaglio nell’eurozona.
  • Dati sui PMI del settore dei servizi nell’eurozona.

Giovedì 7 maggio:

  • Riunione della Bank of England (BoE).

Venerdì 8 maggio:

  • Dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti (non-farm payrolls).
  • Riunione dei Ministri della Finanza europei per discutere del Recovery Fund.
  • Rating sull’Italia da parte dell’agenzia Moody’s.
Lunedì sono stati pubblicati i dati sui PMI del settore manifatturiero in Cina e nell’eurozona.
I due valori sono chiaramente in controtendenza, visto il diverso momento che stanno attraversando le due regioni. Il PMI cinese resta prossimo alla soglia del 50, al di sopra della quale entra in territorio di espansione (per la precisione, è pari a 49.4), mentre nell’eurozona è ancora ad un livello depresso di 33.4, in leggero calo rispetto al mese precedente (33.6).
La settimana proseguirà all’insegna dei PMI, in particolare quelli del settore dei servizi negli Stati Uniti e nell’eurozona.

Nel calendario delle banche centrali, giovedì sarà il turno della Bank of England, che fornirà un aggiornamento sulle proprie manovre di politica monetaria.

In settimana, sarà importante capire come verrà strutturato il Recovery Fund europeo.
Come detto, venerdì 8 i Ministri delle Finanze della regione valuteranno la proposta finale della Commissione Europea (che verrà presentata il 6 maggio).

La settimana si chiuderà poi con i dati sul mercato del lavoro statunitense (non-farm payrolls), come ogni primo venerdì del mese.
Le aspettative degli operatori sono per un tasso di disoccupazione prossimo al 16%.

04

Calendario economico

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Fonte: Pictet Asset Management
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Fonte: Pictet Asset Management