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Trasformazione Digitale

Smart city: così il 5G renderà possibili le città del futuro

Maggio 2019

Le reti di nuova generazione saranno un propulsore per Internet of things e Smart city dando concretezza alle potenzialità di big data e automazione.

Sì, il 5G permetterà di scaricare contenuti più in fretta e di vederli in streaming con qualità sempre migliore. Ma non è questa la sua rivoluzione. Le reti di nuova generazione faranno percepire il loro peso su smartphone e pc, ma sono molto, molto di più. Sono il propulsore verso le città del futuro, le Smart city.

Cosa cambia con il 5G

Per capire come il 5G sia davvero l'acceleratore verso città più intelligenti, è necessario fare un passo indietro e dire quali sono le sue caratteristiche. Oltre a una velocità superiore grazie alla quale caricare e scaricare dati, ci sono tempi di latenza assai ridotti e la capacità di connettere contemporaneamente molti più dispositivi contemporaneamente. Minore latenza vuol dire comprimere il tempo tra l'invio e la ricezione del “segnale”. Negli ultimi anni, ci sono stati miglioramenti netti, ma chiunque abbia visto una diretta streaming o fatto una videochiamata sa bene che l'immediatezza non è ancora realtà. Il 5G porta l'intervallo almeno sotto i 10 millisecondi (cioè la metà rispetto al 4G più evoluto) ma punta a un millisecondo. Non c'è l'istantaneità, ma manca davvero poco. Con le nuove reti, inoltre, velocità e latenza non peggiorare neppure con decine di migliaia di dispositivi connessi. Il 5G offre quindi più “densità”. È un po' come se si passasse da un imbuto a una condotta. Può passare più acqua, più in fretta. Solo che al posto dell'acqua ci sono i dati.

Tempi stretti e banda larga

È la combinazione di elevata densità e bassa latenza che trasformerà le nostre città. Oggi, in luoghi di vacanza affollati o quando si è allo stadio, a volte la connessione peggiora. Con il 5G non sarà più così: sarà possibile avere centinaia di migliaia di connessioni attive simultaneamente per ogni chilometro quadrato. Cioè molte di più di quanti siano i dispositivi utilizzati dagli utenti, come smartphone, tablet, smart speaker e pc. Questa “condotta” di dati sarà quindi messa a disposizione, oltre che delle persone, di oggetti e sensori in grado di catturare informazioni e dialogare tra loro. Si rimuove in sostanza uno dei freni allo sviluppo dell'Internet of Things, che così potrà esprimere le proprie potenzialità non solo nel chiuso delle case ma anche negli impianti industriali, negli edifici pubblici, nelle strade. Sarà possibile gestire ponti, illuminazione, traffico, emissioni. Si tratta, spesso, di una “rete” di dispositivi che richiede immediatezza d'intervento. Ecco allora emergere l'importanza della ridotta latenza. Se in casa servirà, ad esempio, allo streaming (non solo di film e serie tv ma anche di videogiochi), nelle Smart city sarà fondamentale per gestire quelle circostanze in cui il tempo è tutto. Basti pensare alla possibilità di adattare semafori e circolazione stradale al traffico. O, ancor di più, alle infrastrutture urbane che dovranno “parlare” con le auto senza guidatore. Rischi e sicurezza sono divise da frazioni di secondo.

Cosa vuol dire Smart city

Il fatto che il 5G rivoluzioni più le Smart city e il mondo dell'impresa che i nostri smartphone, non vuol dire che avrà meno impatto sulle nostre vite. Tutt'altro. Il rapporto “Smart cities: Digital solutions for a more livable future” ha provato a capire cosa significhi vivere in una “città intelligente” che utilizzi soluzioni digitali. Ed ecco alcuni risultati: vittime di incidenti stradali ridotti dell’8-10%; calo di reati come rapine e aggressioni del 30-40% (grazie a mappatura delle aree e sincronizzazione dei semafori per un intervento più rapido del 20-35%). E ancora: tempi di trasporto abbattuti del 15-20%, cioè 15-30 minuti al giorno in meno passati imbottigliati nel traffico. Sensori e dati saranno fondamentali anche per la sanità (riducendo i costi dell'8-15%) e ancor di più per l'ambiente: emissioni giù del 10-15%, riduzione del consumo d'acqua (25-80 litri a persona in meno al giorno), dei rifiuti non riciclati e delle emissioni nocive (con una riduzione dell’8-15%).