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E-health

One Digital Health, il nuovo volto della salute post COVID-19

Giugno 2021

La tecnologia è un alleato potente per vincere le prossime sfide sanitarie, dal machine learning al coding passando per big data e smart data. Ma senza la fiducia delle persone è difficile fare la rivoluzione.

La rivoluzione digitale ha investito il mondo della salute già da qualche anno, ma la pandemia scatenata dal COVID-19 ha velocizzato questo processo. Il prossimo passo, consigliato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la One Digital Health. Ed è coerente con lo sviluppo sostenibile auspicato dall’ONU.

L'approccio One Digital Health

Grazie all’evoluzione tecnologica, negli ultimi 15-20 anni sono state sviluppate molte metodologie basate sull’evidenza scientifica. La differenza rispetto al passato è che ora sono state pubblicate e condivise con tutto il mondo, in modo da dare un’ulteriore accelerazione alla ricerca e migliorare così costantemente la salute pubblica. L’approccio One Digital Helath permette agli operatori sanitari di gestire meglio la fase di programmazione delle visite, i test e gli screening delle patologie, gli aspetti farmacologici e gli avvisi ai pazienti per gli appuntamenti ricorrenti. Inoltre, anche le analisi e la raccolta dati vengono potenziate grazie al nuovo approccio digitale. Il vero vantaggio è però fare in modo che tutti questi aspetti vengano presi in carico a livello locale e poi integrati e armonizzati in tutto il mondo.

Il passaggio da big data a smart data

La quantità di dati sanitari cresce ogni giorno e va affrontato il tema dell’archiviazione e della gestione, in modo che rimangano utilizzabili anche in futuro per proseguire ad accumulare conoscenza per gli esperti sanitari. Servono quindi diversi strumenti, a livello globale, per gestire i big data e soprattutto gli smart data. Questi ultimi sono i dati che nascono all’interno dei processi più innovativi, fondamentali per leggere tutte le iniziative di telemedicina: sono quei dati che servono a sviluppare, a partire da tutte le informazioni condivise dai pazienti, i nuovi approcci e le nuove linee guida per la digital health.

L'intelligenza artificiale al servizio della medicina

Sfruttare i big data significa poter utilizzare sofisticate metodologie per mitigare i rischi dei pazienti, rilevare le potenziali minacce future e aggregare i dati attraverso tecniche di modellizzazione epidemiologica. E, grazie al machine learning e al coding, diventerebbe fattibile capire in tempo reale quali dati servono davvero per raggiungere determinati obiettivi sanitari. Questo è il salto dai big data agli smart data, dati parlanti e “intelligenti”.

La tecnologia da sola non basta

Sicuramente l’evoluzione tecnologica è un alleato potentissimo per vincere le prossime sfide sanitare, ma il passo decisivo sarà portare a bordo dei vari percorsi di prevenzione tutti i cittadini. Solo con i dati personali di centinaia di milioni di persone, che si fidano del proprio Paese e del sistema sanitario in un’ottica di collaborazione trasparente, si potrà davvero fare il salto di qualità.