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Mercati

Microsoft, l'equilibrio premia: cloud e servizi spingono i ricavi

Novembre 2019

La società, con il corso inaugurato da Satya Nadella nel 2014, ha ridisegnato la propria attività e puntato sui servizi. Con risultati molto positivi.

Microsoft ha chiuso una prima trimestrale dell'anno fiscale 2020 superando le attese dei mercati. I segni “più” si sprecano: 33,1 miliardi di dollari di fatturato (+14%), ricavi operativi a 12,7 miliardi (+27%) e utile a 10,7 miliardi di dollari (+21%). Nelle grandi compagnie tecnologiche, non è raro che la forte crescita si combini con un'accoglienza fredda da parte dei mercati, perché delusi rispetto alle stime o perché s'intravedono segni di debolezza. Microsoft invece, negli ultimi anni, ha fatto del basso profilo e dell'equilibrio la propria forza.

L'equilibrio di bilancio

Per capire perché la trimestrale sia stata così brillante, si deve andare oltre il fatturato complessivo per guardare le sue componenti. Ne fanno parte tre segmenti: Productivity and Business Processes (che include – tra le altre cose – prodotti per le imprese come Microsoft 365, Office e LinkedIn); More Personal Computing (Windows, Xbox e dispositivi come i Surface) e Intelligent Cloud (i servizi che si fondano sulla “nuvola” informatica). Nel trimestre hanno incassato, rispettivamente 11, 10,8 e 11,1 miliardi. I tre segmenti hanno quindi praticamente lo stesso peso sul bilancio. Un segno di solidità che i mercati gradiscono molto negli ultimi mesi. Nel secondo semestre 2018, Microsoft è stata la società tecnologica che ha retto meglio alla buriana di Wall Street. È stata invece punita Apple, troppo dipendente dall'iPhone. Calate le vendite dello smartphone, la Mela ha sofferto. E da allora ha premuto sui servizi, segmento in grande crescita incaricato di rompere le catene che legano Cupertino con il suo principale dispositivo.

La stagione di Nadella

L'equilibrio premia perché Microsoft è diventata una delle tre società (insieme ad Amazon e Apple) ad aver superato i mille miliardi di capitalizzazione. E l'unica assieme alla Mela ad essere attualmente oltre questa soglia. Gran parte del merito viene riconosciuto a Satya Nadella, il ceo arrivato al comando nel 2014. Il suo predecessore, Steve Ballmer (successore di Bill Gates) aveva tentato di creare un ecosistema forte (come quello di Apple) che mettesse insieme servizi e hardware. Ma la strada scelta (l'acquisizione di Nokia) si è rivelata fallimentare. Nadella ha rivoltato la compagnia, puntando sul mondo dei servizi, sulle imprese e su alcune acquisizioni pesanti, come quelle di LinkedIn e GitHub. Ma soprattutto, Nadella ha capito che il futuro di Microsoft non sarebbe passato dagli smartphone né facendo concorrenza (suicida) ad Android. Sarebbe stato il cloud.

La forza del cloud

Per quanto la strategia di Microsoft si fondi sull'equilibrio, la perfetta tripartizione del fatturato non durerà a lungo. E anche questo lo dicono i numeri. Il segmento Productivity and Business Processes è cresciuto del 13%; More Personal Computing del 4%. Intelligent Cloud ha invece un'altra marcia: +27%. A spingere è soprattutto Azure, la piattaforma di cloud pubblico, cresciuta del 59%. Per quanto generoso, il progresso è stato inferiore alle attese, confermando un lieve rallentamento di un settore che però continua a marciare a ritmi molto elevati.