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Intelligenza Artificiale

Intelligenza artificiale: a colloquio con un robot

Luglio 2016

Le grandi banche hanno iniziato a sottoporre i talenti che intendono assumere a colloqui con intelligenze artificiali. L’algoritmo batterà la selezione degli esseri umani?

Finora il vostro curriculum vitae è stato analizzato e valutato da software basati su precisi algoritmi che selezionano i profili dei candidati in base alle competenze (hard skill e soft skill) richieste dall’azienda per un determinato ruolo. Poi, dopo questa prima scrematura, entrava in gioco la persona incaricata dalle Risorse Umane che vagliava i “finalisti”, li incontrava, li conosceva e dava un parere su ognuno di loro. Insomma, l’algoritmo serviva soltanto in un primo momento.
Ora potrebbe non essere più così. Al vostro prossimo colloquio incontrerete un’intelligenza artificiale? Sarà un robot a chiedervi quali sono i vostri punti di forza e quali i punti di debolezza? Se vi candidate per una grande banca, potrebbe essere così.

Razionalizzare e abbattere i costi: la sfida delle grandi banche

L’obiettivo principale è aumentare la qualità della selezione razionalizzando e possibilmente abbattendo i costi. Per questo motivo alcuni grandi istituti di credito come Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS e Citigroup hanno deciso di puntare su robot e complicati algoritmi. I talenti sul mercato non sono molti e per scovarli bisogna limitare al minimo gli errori in fase di assunzione. Altrimenti si rischia di pagare il conto per anni. E allora spazio a videointerviste con le intelligenze artificiali in grado di testare, attraverso determinate domande, se il candidato è portato per il teamworking, se ha buoni margini di crescita professionale, se è curioso e intraprendente, ma soprattutto se è la persona giusta per quel posto.

Una guerra a colpi di software

Alcune società come HireVue e Koru Careers hanno già proposto il loro software a molti gruppi, che li hanno testati e apprezzati. Tanto che alcune banche hanno già fatto sapere di aver messo al lavoro il proprio dipartimento IT per sviluppare un software proprietario. L’importate però è definire con precisione che tipo di candidato si sta cercando, perché fare carriera e vincere le sfide di UBS può richiedere competenze molto diverse rispetto a ciò che serve per crescere in Goldman Sachs.
I colossi di Wall Street cercano di attirare i migliori specialisti sul mercato e per farlo devono pescare a piene mani dalla Silicon Valley e dai Gruppi tecnologici. Per selezionare questi profili quindi sembra più che appropriato un colloquio con un’intelligenza artificiale, anche per mostrare loro l’alto tasso di digitalizzazione che possono assicurare le grandi società del settore finanziario. La caccia è aperta. La vincerà un algoritmo o un essere umano?