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Fintech

Il COVID-19 ha accelerato il successo del Fintech

Gennaio 2021

Il 67% dei Millennial utilizza già strumenti Fintech o di intelligenza artificiale per ottenere una consulenza finanziaria. Una tendenza che aumenta nella Generazione Z, ma anche tra i baby boomer.

L’emergere dell’online banking fa parte della storia recente. Tuttavia, il classico modello che costringeva il cliente a recarsi allo sportello per svolgere qualsiasi procedura sembra ormai lontano. Il settore della tecnologia applicata alla finanza cresce a ritmi vertiginosi, e con esso i numeri di utenti che utilizzano i servizi.

Fintech: generazioni a confronto

Il 67% dei Millennial utilizza già strumenti fintech o di intelligenza artificiale per ottenere una consulenza finanziaria. Una tendenza che aumenta nella Generazione Z. Ma anche tra i baby boomer, quelli nati tra il 1946 e il 1964.

 

Il successo è dovuto alla varietà dei servizi offerti e a un approccio basato sull’esperienza semplificata dell’utente. Cosa che, non a caso, ha spinto le banche tradizionali a concentrarsi sul miglioramento delle loro applicazioni e dell’online banking negli ultimi mesi, soprattutto in coincidenza con la pandemia da COVID-19.

Il variegato mondo del fintech

Tuttavia, associare il settore fintech esclusivamente all’online banking sarebbe tanto limitante quanto irrealistico. Applicazioni e servizi di questo tipo sono entrati nella vita della popolazione in modi diversi e con scopi diversi.

Il pagamento contactless è forse l’esempio più rappresentativo, per il suo grande impatto sulla popolazione, in parte accelerato dalla pandemia e dalla raccomandazione dell’Oms di utilizzare metodi di pagamento che evitino il contatto tra le persone per ridurre la trasmissione del virus.


Le transazioni “senza contatto” così sono aumentate vertiginosamente. Le ragioni sono semplici: praticità, velocità e sicurezza. E quando si parla di tecnologia contactless, le possibilità vanno anche oltre le carte e i cellulari: portachiavi, orologi o braccialetti, autenticazioni biometriche delle impronte digitali o riconoscimento facciale, visivo e vocale.

 

Ma il fintech va ancora molto oltre, grazie all’Intelligenza Artificiale. Tramite gli algoritmi matematici in grado di analizzare le informazioni in modo autonomo, sono state sviluppate infatti tecnologie come i roboadvisor, uno strumento in grado di disegnare il profilo di un cliente investitore e di offrire un servizio di gestione degli investimenti automatizzato e personalizzato. Senza un consulente in carne e ossa.

 

E grazie a questi algoritmi, è possibile anche rilevare e prevenire le frodi nelle transazioni online. PayPal, ad esempio, utilizza i Big Data per esaminare comportamenti insoliti in un utente e, quindi, rilevare possibili frodi. Il risultato è un tasso di frode su questa piattaforma pari allo 0,2% rispetto alla media dell’1% del mondo e-commerce.

 

Non solo. Le aziende fintech sono state inoltre in grado di progettare programmi in grado di operare in borsa attraverso i cosiddetti algoritmi di trading ad alta frequenza (HTF), negoziazioni automatizzate che eseguono operazioni in frazioni di secondo sulla base delle informazioni in tempo reale provenienti dai mercati.

 

La Spagna è il Paese europeo con il maggior numero di società fintech. Mentre in termini di investimenti guidano il Regno Unito con il 42% e la Germania con il 28%. Le nuove abitudini accelerate dalla pandemia potrebbero ora far crescere questi numeri.