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Intelligenza Artificiale

GPT-3: come funziona, limiti e possibilità

GPT-3 e i sistemi di scrittura basati sull’intelligenza artificiale

Gennaio 2023

Non sempre si può distinguere un testo scritto dal chatbot di OpenAI da uno scritto da un essere umano, tanto che in alcune università ne è già stato vietato l’uso. Intanto, Microsoft progetta di investirvi ancora.

L’evoluzione più recente e discussa dei sistemi di scrittura che utilizzano l’intelligenza artificiale si chiama GPT-3. Il nome sta per Generative Pre-trained Transformer e si tratta di un programma che, utilizzando il deep learning, è in grado di produrre testi in un linguaggio molto simile a quello umano. 

Il testo generato, a volte, sembra scritto da un essere umano, tanto che da New York all’Australia è stato vietato l’uso delle chat GPT dopo avere scoperto che alcuni studenti avevano falsificato le prove d’esame.

Come funziona GPT-3?

GPT-3 è il terzo modello della serie GPT, creata da OpenAI, un’azienda di ricerca sull’intelligenza artificiale con sede a San Francisco. La novità dell’ultima versione, introdotta a maggio 2020, è la capacità di calcolo: GPT-3 ha infatti una capacità di 175 miliardi di parametri di apprendimento automatico. Di fatto, è in grado di creare contenuti per qualsiasi finalità, alimentando in tempo reale la conversazione anche con differenti stili linguistici, sulla base di quanto appreso in precedenza, rispondendo anche a domande complesse con frasi complete.

Per funzionare, GPT-3 è stato “allenato” con una grande quantità di dati linguistici, in modo da apprendere le regole del linguaggio umano e generare testi simili a quelli scritti dalle persone.

Nello specifico, gli ingegneri di OpenAI hanno addestrato GPT-3 con una tecnica di apprendimento automatico conosciuta come “deep learning”, che tenta di imitare il funzionamento del cervello umano per riconoscere i pattern (modelli replicabili) in grandi quantità di dati. Si creano così reti neurali artificiali organizzate in diversi strati, dove ogni strato calcola i modelli per quello successivo, in modo che l’informazione venga elaborata via via in maniera sempre più completa.

Le applicazioni di GPT-3

Attraverso questo funzionamento, GPT-3 riesce a:

  • scrivere testi automaticamente, come articoli, post o interi saggi;
  • evitare refusi ed errori grammaticali;
  • utilizzare stili diversi per finalità diverse;
  • riassumere testi lunghi e complessi rendendoli più corti e comprensibili;
  • tradurre i testi da una lingua a un’altra con un alto livello di attendibilità;
  • fare coding: GPT-3 può tradurre il linguaggio naturale in codice, programmando applicazioni o interi siti web. Può scrivere in python, html, css e javascript e altri linguaggi partendo da istruzioni fornite dal linguaggio umano. 

Inoltre, a novembre 2022, è stato lanciato un chatbot chiamato ChatGPT. Esso è in grado di fornire un livello di conversazione al pari di un umano: quando gli viene posta una domanda dall’utente, ChatGPT è in grado di rispondere e risolvere problemi anche complessi, impiegando il web come database di informazioni. 

I limiti e le critiche ai sistemi di scrittura automatica

Alcuni studi hanno rivelato come il sistema GPT-3 tende però ad amplificare la diffusione di pregiudizi o informazioni imprecise, se non addirittura errate, mediante la replica di modelli e stereotipi. Per questo, eventuali applicazioni in ambiti molto delicati come la medicina o la finanza sono ancora viste con scetticismo.

Il crescente uso di tecnologie di scrittura automatizzata, come GPT-3 e altri, ha sollevato anche preoccupazioni riguardo la produzione originale di paper accademici. Inoltre, essendo in grado di scrivere testi in maniera molto simile a quanto farebbe un cervello umano, da più parti sono state espresse preoccupazioni sul pericolo di campagne di disinformazione o truffe.

Ma c’è anche l’aspetto ambientale. Modelli linguistici di grandi dimensioni, come GPT-3, per la fase di apprendimento e memorizzazione dei modelli, richiedono il consumo di una grande quantità di energia

Gli investimenti di Microsoft nell’intelligenza artificiale

L’azienda che ha creato GPT-3 è OpenAI, inizialmente fondata nel 2015 da Elon Musk e Sam Altman come organizzazione senza scopo di lucro, per promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole (friendly AI) in modo che l’umanità potesse trarne beneficio.

Nel 2019, OpenAI si è ristrutturata per diventare una società a scopo di lucro. Nel 2020 Microsoft ha annunciato di avere la licenza esclusiva di GPT-3 per i prodotti e servizi di Microsoft a seguito di un investimento in OpenAI. L’azienda fondata da Bill Gates vorrebbe ora investire nel chatbot per poterlo inserire nel suo sistema Office e integrarlo nel browser Bing, competitor di Google.