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Trasformazione Digitale

Crisi dei semiconduttori: che cosa sta accadendo?

Ottobre 2021

Previsioni errate dei manager e il boom di richieste di prodotti elettronici a causa della pandemia sta mettendo in difficoltà le case automobilistiche, tanto che in alcuni casi è stata fermata la produzione di auto.

Il settore automotive stava ripartendo, consolidando i risultati positivi degli ultimi tempi, ma è arrivata una doccia fredda che risponde al nome di “semiconduttori”. In particolare, si tratta di device tecnologici come i microchip, fondamentali ormai per tutte le autovetture ma non solo: servono anche per fare funzionare smartphone, tv, aerei, frigo e altri dispositivi elettronici. In alcuni casi, nel settore auto ci sono state delle frenate nella produzione, ma alcune case hanno dovuto proprio bloccare momentaneamente la catena di montaggio.

La produzione dei semiconduttori

Il mercato dei semiconduttori è prevalentemente asiatico, tanto che nella sola Malesia viene prodotto il 79% dei microchip a livello mondiale. Questo componente è fondamentale per qualsiasi circuito elettronico e porta discreti guadagni alle fonderie di semiconduttori, che hanno raggiunto un fatturato globale di quasi 24 miliardi e mezzo di dollari nel secondo semestre del 2021 secondo i dati forniti da TrendForce.

Perché alle case automobilistiche mancano i semiconduttori

Le cause di questa crisi sono diverse. Innanzitutto, le previsioni di vendita e le relative strategie di investimento delle case produttrici di auto: a causa della pandemia i manager hanno abbassato le previsioni di vendita e quindi hanno immaginato di acquistare meno semiconduttori. Contemporaneamente però, a causa della pandemia, è aumentata nettamente la domanda di device elettronici, che hanno quindi richiesto molti più semiconduttori rispetto a quanto preventivato. Quindi i produttori asiatici di semiconduttori sono stati ben felici di vendere i propri prodotti alle società che commercializzano smartphone, tablet, computer e altri dispositivi elettronici.

La ripresa per l'automotive si vedrà solo nel 2023

Secondo gli analisti di Standard&Poor’s questa carenza rallenterà la ripartenza delle vendite di auto a livello globale: se a maggio si aspettavano una crescita tra l’8% e il 10%, ora sono scesi dal 2% al 4%. La previsione, quindi, parla di 80 milioni di auto vendute nel 2021, 84 milioni nel 2022 e 90 milioni nel 2023, quando il ritmo si alzerà anche grazie alle più rosee aspettative sul fronte macroeconomico. Le più importanti case automobilistiche stanno comunque iniziando a fare fronte al problema stringendo partnership con le principali case produttrici di semiconduttori, in modo da aprire un canale preferenziale.