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Trasformazione Digitale

Come la Cina sta trasformando la sua economia attraverso il lifelong learning

Febbraio 2021

Attraverso una radicale riforma dell’istruzione, basata anche sulla collaborazione tra istituzioni educative e imprese, Pechino punta alla leadership nella tecnologia.

Il rapporto del McKinsey Global Institute, dal titolo “Reskilling China: Transforming The World’s Largest Workforce Into Lifelong Learners”, si concentra sulla più grande sfida di Pechino, ovvero la riqualificazione della forza lavoro e l’adozione di pratiche come l’apprendimento permanente per affrontare la crescente trasformazione digitale del tessuto produttivo. Ma come trasformare il Paese che è diventato la fabbrica del mondo, dove l’assemblaggio manuale era più economico per i suoi bassi costi di manodopera, in un gigante dell’intelligenza artificiale e della blockchain?

Cosa sta accadendo: dalla robotizzazione alla richiesta di nuove competenze

Il capitalismo di Stato di Xi Jinping sta trasformando il gigante asiatico a un ritmo senza precedenti. L’ammodernamento e la robotizzazione delle fabbriche di assemblaggio hanno portato però a enormi riduzioni delle dimensioni della loro forza lavoro. E la pandemia da COVID-19, lungi dal rallentare il processo, lo ha ulteriormente accelerato. Ma se da una parte alcuni lavori scompaiono, altri se ne creano. E allo stesso tempo vanno creati lavoratori con le competenze adatte.

 

Con un diverso approccio rispetto all’Occidente, Pechino però sta regolamentando i giganti tecnologici, molti dei quali recentemente sono stati anche multati per aver abusato dei loro monopoli, con l’obiettivo di garantire la diversità nell’ecosistema economico e nel mondo delle startup. In più, è cambiato anche l’atteggiamento sul fronte ambientale: Xi Jinping ha fatto sapere di voler raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050, avviando la transizione verde che, unita all’avanguardia di tecnologie come i pannelli solari o le batterie, genererà anche nuovi posti di lavoro altamente specializzati nel settore green.

Nuovi lavori in Cina

Ma come può la sua forza lavoro essere addestrata per adattarsi a cambiamenti così drastici e aumentare gli standard di vita? Come passare da una società con un’enorme frattura tra le aree urbane e la campagna, dove le persone hanno ancora scarsa formazione e sono abituate al lavoro manuale di assemblaggio, a una con le competenze necessarie per un’economia digitalizzata e post-industriale? Date le dimensioni del gigante asiatico, parliamo di una trasformazione che significa che un terzo della riqualificazione professionale mondiale deve passare per la Cina.

Obiettivo formazione: lifelong learning

La Cina, come spiega McKinsey, intende ora trasformare drasticamente il suo sistema educativo attraverso la digitalizzazione e la formazione professionale, fornendo incentivi per l’apprendimento.
Il Paese sta lavorando allo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale in grado di individuare i bisogni educativi, utilizzando realtà virtuale e realtà aumentata, modelli ibridi online/offline, e anche piattaforme di gamification. Video e lezioni aperte sono disponibili per chiunque abbia uno smartphone, mandando in soffitta libri e quaderni.

 

Nel 2019, il 56% degli investimenti mondiali nelle tecnologie per l’istruzione è stato realizzato in Cina. L’obiettivo, ora, è anche quello di rafforzare la collaborazione tra istituzioni educative e aziende in modo da ridurre il divario tra la formazione scolastica e universitaria e le esigenze dell’industria, fornendo alle imprese un ambiente favorevole alla progettazione di programmi collaborativi. Tutto questo, insieme a un sistema di microqualifiche che, oltre la laurea, favorisce il continuo aggiornamento delle conoscenze e lo sviluppo di una cultura della formazione continua lungo tutta la vita professionale delle persone.

 

È evidente che i governi che vogliono guidare il cambiamento, migliorare la qualità della vita delle persone, ridurre le disuguaglianze e adattarsi a una rapida digitalizzazione e robotizzazione, devono partire proprio da una radicale riprogettazione dell’istruzione. La Cina sembra già muoversi in questa direzione alla ricerca della leadership mondiale. Ora anche l’Occidente dovrà fare lo stesso.