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Sviluppo sostenibile un affare da 26 mila miliardi di dollari

Marzo 2019

La Global Commission on the Economy & Climate ha fissato la data limite al 2030: se l’umanità non inverte la rotta in termini di sviluppo sostenibile limitare il surriscaldamento globale a solo 2 gradi sarà impossibile.

L’enorme cifra di 26 mila miliardi di dollari al 2030 riguarderebbe il risparmio per tutta la popolazione mondiale in caso di sviluppo sostenibile di tutti i Paesi. Quindi rinunciare a utilizzare fonti fossili e puntare su fonti rinnovabili avrebbe molti vantaggi economici, non molti svantaggi e costi come sostengono alcuni. La “provocazione” arriva direttamente dal Report 2018 della Global Commission on the Economy and Climate, la commissione creata nel 2013 per esaminare come la comunità internazionale potrebbe raggiungere gli obiettivi di sviluppo senza causare impatti negativi sul clima.

Due imperativi: contrastare subito i danni climatici e sfruttare le tecnologie sostenibili

La maggior parte delle analisi costo/rendimento sottolineano come sia meglio mantenere lo status quo perché le spese per passare a economie sostenibili nel breve-medio periodo sembrano alte e perché, al momento, i prezzi di carburante, cibo e materiali non riflettono ancora i danni ambientali che stiamo causando al nostro pianeta. Ci sono però due forti driver di scelta che rendono più semplice la decisione per il futuro. Da un lato gli ampi danni climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti a causa dell’indiscriminata industrializzazione dell’uomo, dall’altro lato appare ormai chiaro che le tecnologie e le pratiche sostenibili (un esempio su tutti i pannelli solari o gli impianti eolici) sono diventate convenienti, soprattutto nel settore energetico. 

Il tempo sta scadendo, il 2030 sarà l'anno della verità

Il report ha analizzato cinque differenti settori: energia, centri urbani, cibo e sfruttamento del terreno, risorse idriche e industria/innovazione/trasporti. Passare a tecnologie sostenibili permetterebbe di risparmiare migliaia di miliardi di dollari da qui al 2030, migliorando la produttività e la spinta innovativa, ma al tempo stesso riducendo i costi per la salute delle persone. Le tempistiche sono molto semplici: se l’umanità non inverte la rotta in termini di vero sviluppo sostenibile entro il 2030, limitare il surriscaldamento globale a solo 2 gradi sarà impossibile. C’è poi il tema del boom delle infrastrutture che entra in questo ragionamento: entro il 2030 le stime parlano di oltre 90 mila miliardi di dollari di investimenti per migliorare o creare le reti di infrastrutture del primo, del secondo e del terzo mondo. Se la scelta sarà per la sostenibilità avremo un pianeta più pulito e sano, altrimenti gli impatti saranno devastanti. Infine, le crescenti Smart city permetteranno di risparmiare 17 mila miliardi di dollari entro il 2050, migliorando la possibilità di accedere a lavoro e abitazioni.

Manca ancora l'ultimo tassello del puzzle: la politica

Le tecnologie ci sono, il mercato c’è, i risparmi per tutti noi anche, ma manca ancora la cosa più importante: l’impegno e la volontà politica. Serve un cambio di passo di economisti, decision-maker, politici, leader. Ciò che manca è proprio la leadership a livello internazionale, che permetta ai capi di Stato di cooperare per un benessere condiviso nel medio-lungo termine. La scelta è solo nostra.