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Sostenibilità ambientale

Cosa si intende con sostenibilità?

La sostenibilità è un impegno globale

Maggio 2023

Ambientale, economica e sociale: il concetto è diventato imprescindibile in ogni ambito, sia che si parli di imprese e finanza, sia di lavoratori e consumatori.

Ambientale, economica e sociale: il concetto è diventato imprescindibile in ogni ambito, sia che si parli di imprese e finanza, sia di lavoratori e consumatori.

Quando si parla di sostenibilità, si fa ormai sempre riferimento a tre dimensioni: quella ambientale, economica e sociale. Il concetto è diventato imprescindibile in ogni ambito, sia che si parli di imprese e finanza, sia di lavoratori e consumatori. Perché per essere realizzata appieno, la sostenibilità deve essere multistrato e costante. Non si può raggiungere la sostenibilità ambientale senza l’impegno quotidiano di imprese, finanza e cittadini. E viceversa, la sostenibilità non è tale se non abbraccia anche il fronte economico e sociale, coinvolgendo il lavoro e la mobilità.

Di cosa parliamo quando parliamo di sostenibilità

Partiamo dalle definizioni. La Commissione delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo definisce lo sviluppo sostenibile come quello che “soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”. Il perseguimento dello sviluppo economico deve quindi guardare al benessere generale, sociale e ambientale. La capacità di equilibrare la sostenibilità sociale, quella economica e quella ambientale è il senso stesso del concetto di sviluppo sostenibile. Gli elementi chiave, che devono andare di pari passo, quindi sono il rispetto dell’uomo e dell’ambiente.

L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, individua 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, facendo riferimento a diversi ambiti di sviluppo, dalla parità di genere alle azioni sul clima, visti in un quadro d’insieme integrato, finalizzato a realizzare un progresso sostenibile.

Il ruolo dei consumatori nello sviluppo sostenibile

Partendo da un capo della filiera, il consumatore è il primo a essere coinvolto. Un consumatore che si dimostra sempre più sensibile alla sostenibilità attraverso processi di acquisto sempre più attenti e responsabili e che a sua volta sollecita quindi costantemente il cambiamento anche nelle modalità di produzione industriale. Partendo ad esempio dalla scelta sempre più attenta dei cibi da mettere in tavola, degli abiti da acquistare e dei mezzi di trasporto di cui fruire. 

Le imprese e i sistemi produttivi

Il cambiamento dei sistemi produttivi diventa quindi centrale per le imprese. La riduzione della carbon footprint, privilegiando le energie rinnovabili e ambienti sostenibili di lavoro con una attenzione costante alla circolarità, diventa anche uno strumento centrale di competitività, attrazione di investimenti e di talenti.

La sostenibilità sociale

Ma la sostenibilità deve essere anche sociale, con un'attenzione particolare alla qualità del lavoro e alla cura dei territori e delle comunità. Il benessere umano diventa centrale anche nella produzione economica. 

E a sua volta, la sostenibilità si allarga a cerchi concentrici, non coinvolgendo solo la singola impresa, ma anche i soggetti fornitori. Un discorso che riguarda anche le istituzioni e la pubblica amministrazione, in prima fila nella transizione energetica grazie alla capacità di muovere grandi quantità di denaro tramite gli appalti pubblici.

È quella che viene chiamata “triple bottom line”, ovvero il principio in base al quale le imprese dovrebbero prendere decisioni che perseguono allo stesso tempo tre obiettivi: equità sociale, qualità ambientale e prosperità economica.

La finanza verde o green finance

È un principio che tocca sempre di più anche la finanza, in particolare quella che viene definita “finanza verde”, ovvero il settore che predilige gli investimenti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche sociale. Tra le questioni al centro dell’interesse degli investitori verdi ci sono le energie rinnovabili, la protezione della biodiversità, l’efficienza energetica, i trasporti sostenibili, l’uso corretto delle risorse. Con una attenzione anche ai titoli che sostengono progetti sociali che perseguono la qualità della vita, il benessere umano e la lotta alle discriminazioni. 

La sostenibilità è una responsabilità globale

Nessuno, insomma, può restare con le mani in mano. La sostenibilità prevede un impegno collettivo, che parte dai Paesi più ricchi, chiamati ad adottare in prima fila processi produttivi e stili di vita compatibili con la capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane, facendo da guida anche per i Paesi in via di sviluppo. Anche perché spesso sono i Paesi più poveri e meno responsabili delle emissioni che subiscono le maggiori conseguenze dei cambiamenti climatici, tra alluvioni e carestie, che a loro volta generano flussi di migranti climatici verso i Paesi più ricchi. 

La responsabilità è globale. E non esclude nessuno. Imprese, finanza, consumatori e governi.