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Sostenibilità ambientale

La Giornata Mondiale della Popolazione 2020: i problemi di una Terra sempre più affollata

Luglio 2020

Dall’impatto dell’uomo sugli ecosistemi ai diritti delle madri e delle minoranze, l’11 luglio è una giornata dedicata alla riflessione sui temi più importanti per l’umanità di oggi.

Ormai 31 anni fa le Nazioni Unite istituivano per l’11 luglio la Giornata Mondiale della Popolazione, un’occasione per rivolgere lo sguardo a tutte le problematiche legate all’aumento demografico. La data della ricorrenza non è affatto casuale, poiché l’11 luglio 1989 la popolazione della Terra raggiungeva la cifra di 5 miliardi di abitanti.

Il sovraffollamento: saremo quasi 10 miliardi nel 2050

Secondo gli studi, a marzo 2020 sul Pianeta vivevano circa 7,8 miliardi di persone e, con la pandemia di COVID-19 in corso, ci si attende che il numero aumenti a causa di gravidanze non pianificate. Secondo il World Population Prospects 2019 elaborato dalle Nazioni Unite, nel 2050 si arriverà a 9,7 miliardi di abitanti e la popolazione urbana passerà a 6 miliardi (dai 746 milioni del 1950). In questo modo, il numero di residenti nei centri urbani equivarrà all’intera popolazione della Terra nel 2002.

L’incremento demografico viaggia a ritmi diversi nelle varie regioni del mondo e vede l’Asia in testa, con la Cina e l’India che insieme rappresentano circa il 36% della popolazione mondiale. Tra gli altri Paesi in crescita esponenziale ci sono Nigeria, Pakistan, Congo, Etiopia, Tanzania, Indonesia, Egitto e USA.

Diritti umani e diseguaglianze

La Giornata Mondiale della Popolazione è anche un’occasione per riflettere sui progressi fatti nel campo dei diritti umani e, soprattutto, su quanto ancora si può migliorare. Problematiche come la diseguaglianza di genere, la discriminazione delle minoranze, la scarsa tutela della salute delle donne incinte e delle madri sono temi centrali nel dibattito.

In special modo quest’anno, quando il Mondo intero è coinvolto nella gestione della pandemia, il focus si concentra sulla salvaguardia della salute e dei diritti delle donne e delle ragazze. Secondo uno studio del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, il prolungamento delle restrizioni dovute all’emergenza potrebbe provocare gravi interruzioni dei servizi sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. In soli 6 mesi, a causa delle misure di contenimento del virus, 47 milioni di donne potrebbero non riuscire ad avere accesso ai contraccettivi moderni. Ciò non solo comporterebbe circa 7 milioni di gravidanze indesiderate, ma potrebbe incrementare episodi di violenza di genere, matrimoni infantili e infibulazioni.

Cosa possiamo fare per migliorare

Essere consapevoli dell’ampiezza e della complessità delle problematiche legate all’incremento demografico è il primo passo per prendere decisioni economico-ambientali responsabili. Per preservare l’equilibrio degli ecosistemi nonostante il continuo aumento della popolazione, è essenziale che gli sforzi siano collettivi e coordinati, soprattutto nelle aree del Mondo a maggiore espansione. Anche le azioni a livello individuale hanno però un ruolo importante e contribuiscono a diffondere consapevolezza sulla necessità di ripensare al più presto i meccanismi economici basati unicamente sullo sfruttamento delle risorse e il consumismo sfrenato.