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Sostenibilità ambientale

Gli USA sono rientrati nell’Accordo di Parigi: quali prospettive?

Aprile 2021

Nell’ottica di Joe Biden, la transizione ecologica è una materia trasversale in ogni settore. La Casa Bianca valuta un taglio delle emissioni del 50% entro 2030.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha mantenuto la promessa. Nel giorno dell’insediamento alla Casa Bianca ha firmato una serie di decreti, uno dei quali prevede il rientro degli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi sul clima, dopo l’abbandono da parte della precedente amministrazione Trump.

Accordo di Parigi: prospettive dopo la nuova adesione USA

Oltre a essere un segnale politico, la decisione degli Stati Uniti di rientrare nell'Accordo di Parigi ha anche svariate ricadute pratiche in vista della Cop 26 di Glasgow che si terrà nel novembre 2021 e che vedrà i leader politici impegnarsi nuovamente per l’abbattimento delle emissioni.

 

Le delegazioni americane potranno tornare infatti a partecipare attivamente ai negoziati climatici. Biden ha istituito un ufficio per la politica climatica interna della Casa Bianca (“White House Office of Domestic Climate Policy”). Inoltre, è stata istituita una Task Force nazionale per il clima (“National Climate Task Force”) ed è stata creata la figura dell’Inviato presidenziale per il clima (“Presidential Envoy for Climate”), affidata all’ex segretario di Stato di Obama John Kerry.

 

Gli impegni presi da Biden in campagna elettorale sono consistenti. E con gli Stati Uniti che si allineeranno sulla strada che l’Europa ha già intrapreso con il suo Green New Deal potrebbe ora innescarsi un circolo virtuoso con effetti globali.

Le prime mosse del Governo Biden

Il 31 marzo il presidente americano ha presentato a Pittsburgh l’“American Jobs Plan”, il suo piano per le infrastrutture e la mobilità da 2.000 miliardi di dollari. Un piano che rientra nel programma più vasto di ripresa post-COVID, ribattezzato “Build Back Better”, in cui le politiche climatiche vengono integrate all’interno di altri pacchetti di policy.

 

La transizione ecologica diventa così trasversale in ogni decisione economica. L’obiettivo è “affrontare finalmente la crisi climatica come una nazione”, ha detto Biden. Il piano contiene, tra le altre voci, investimenti in energia pulita, potenziamento della mobilità elettrica, riqualificazione degli edifici, miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture. Tutto in un’ottica di abbattimento delle emissioni e dell’impatto climatico.

 

Il clima viene visto insomma come priorità, legata anche alle politiche di giustizia sociale. Il piano di Biden, si spiega in un comunicato, “mira a dare il 40% dei benefici degli investimenti in infrastrutture pulite e sul clima alle comunità svantaggiate”.

 

Accanto all’“American Jobs Plan”, si colloca poi il piano “Made in America” sulle riforme fiscali. E anche qui si trova la spinta green, con l’eliminazione di una serie di agevolazioni fiscali per l’industria dei combustibili fossili, che saranno sostituite con nuovi incentivi fiscali per l’energia pulita e i veicoli elettrici.

Gli obiettivi per il futuro

La Casa Bianca starebbe considerando di impegnarsi a tagliare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti del 50% entro la fine del decennio. Un simile obiettivo raddoppierebbe quasi il precedente target del Paese. Un obiettivo su cui preme anche l’Unione europea.

 

I firmatari dell’Accordo sul clima di Parigi del 2015 si riuniranno di nuovo a novembre a Glasgow per impegnarsi a ridurre le emissioni al 2030 e aggiornare l’obiettivo del surriscaldamento medio dai 2 gradi indicati a Parigi agli 1,5 gradi ritenuti adesso necessari per cercare di gestire con maggiore successo gli effetti dei mutamenti climatici.

“I Paesi di tutto il mondo stanno cercando di vedere cosa faranno gli Stati Uniti e se si presenteranno con qualcosa che è sia ambizioso che credibile”, ha detto David Waskow, direttore dell’International Climate Initiative del World Resources Institute. “La comunità internazionale sta cercando di capire se questa cosa decollerà e continuerà a prescindere dalle diverse fasi politiche”.