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Giornata Mondiale della Popolazione 2021: effetti e rischi dell'incremento demografico

Luglio 2021

Gli abitanti della Terra saranno presto otto miliardi. Una sfida che tocca diritti, lavoro, investimenti, equilibri finanziari e ambiente.

L'11 luglio, le Nazioni Unite celebrano il World Population Day, la Giornata Mondiale della Popolazione. Un appuntamento per discutere le diseguaglianze e gli squilibri presenti sul pianeta, anche alla luce dei rischi che l'incremento demografico porta con sé.

Quanto cresce la popolazione mondiale

La sfida demografica è tutta nei numeri. Come sottolinea l’ONU, “sono stati necessari centinaia di migliaia di anni perché la popolazione mondiale arrivasse al miliardo di abitanti. Poi, in appena 200 anni, si è moltiplicata per sette”. Nel 2011, infatti, ha raggiunto quota 7 miliardi. E oggi, secondo i dati più aggiornati, sfiora già i 7,9 miliardi. Quasi un miliardo di abitanti in più nell'arco di un decennio. La popolazione globale dovrebbe arrivare a circa 8,5 miliardi nel 2030, a 9,7 miliardi nel 2050 e a 10,9 miliardi nel 2100.

Il pianeta invecchia

Una crescita così impetuosa è il risultato di diversi fattori. Benessere e progressi medici hanno aumentato l'aspettativa di vita, passata dai 64,6 anni dei primi anni '90 ai 72,6 anni del 2019. Nel frattempo, i tassi di fertilità si sono ridotti: all'inizio degli anni '70 le donne avevano in media 4,5 figli ciascuna; nel 2015 erano diventati 2,5. Il risultato di maggiore aspettativa di vita e minore natalità è un invecchiamento della popolazione: oggi tre abitanti del pianeta su quattro hanno più di 14 anni.

Finanza pubblica e lavoro

L'invecchiamento della popolazione è però talmente pronunciato, soprattutto nei Paesi più ricchi, da avere un impatto sull'equilibrio finanziario e sui servizi sanitari. Diminuisce, ad esempio, la popolazione attiva sul totale degli abitanti: in altre parole, gli esseri umani in età lavorativa saranno sempre meno; quelli che percepiranno una pensione sempre di più. C'è quindi un tema di occupazione, ma anche di diritti sociali da garantire. Per quanto si vivano sempre più anni in salute, la necessità di assistenza e la spesa sanitaria crescono di pari passo con l'età.

Finanza privata

L'incremento dell'aspettativa di vita, pilastro su cui cresce la popolazione mondiale, non tocca solo gli equilibri delle casse pubbliche ma anche quello degli investimenti privati. Nel mondo finanziario esiste infatti il cosiddetto rischio di longevità: un'esistenza lunga (anche più del previsto) potrebbe generare discrepanze tra aspettative, programmi finanziari e realtà. Ad esempio, nell'orizzonte di un investimento e nella gestione dei risparmi.

Città e diritti

L'incremento della popolazione è accompagnato da una sua migrazione verso le aree urbane. L'ONU prevede che, entro 2050, due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città. Ci sarà quindi uno svuotamento delle aree rurali, che potrebbe acuire i conflitti sociali. Emerge, tra le altre cose, il tema del diritto alla casa e quello dei servizi necessari per assicurare una vita agevole in un contesto urbano. “Per rispondere in modo più sostenibile alle esigenze degli individui – affermano le Nazioni Unite – i responsabili politici devono capire quante persone vivono sul pianeta, dove si trovano, quanti anni hanno e quante persone verranno dopo di loro”.

Discriminazione di genere

Per l'edizione 2021 della Giornata Mondiale della Popolazione, l'ONU ha messo l'accento sulle disuguaglianze di genere. Il tema della fertilità si lega infatti a quello della libertà di scelta delle donne. Si tratta di un problema culturale, ma anche economico. Oltre a rendere il mondo del lavoro più sostenibile, una maggiore partecipazione femminile permetterebbe a sempre più donne di raggiungere l'indipendenza finanziaria, favorendo così una scelta senza condizionamenti.

Ambiente

Ultimo ma non ultimo c'è il tema ambientale. Una popolazione che cresce tende a consumare sempre di più. Non è solo una questione di volume ma anche di composizione dei consumi, soprattutto energetici e alimentari. Migliorando le condizioni di vita, i Paesi in via di sviluppo (dove si concentra buona parte dell'incremento demografico) ampliano la domanda di energia e allargano la propria alimentazione a cibi (come la carne) la cui produzione esige emissioni maggiori. Una delle tante sfide che l'aumento della popolazione porta con sé.