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Economia e finanza

Pictet Fiver: i cinque fatti economici di Dicembre 2020

Dicembre 2020

L’arrivo del vaccino anti-COVID, la variante inglese del virus, la Ipo di Airbnb, gli aiuti delle Banche Centrali, l’accordo sul Next Generation Eu e sulla Brexit. Ecco i cinque principali fatti di economia e finanza del mese raccontati in breve.

I mercati di fine anno si muovono in territorio positivo e puntano sul vaccino anti-COVID, nonostante la paura e la battuta d’arresto provocate dalle notizie sulla variante inglese del virus. A far scommettere in positivo sul futuro sono l’accordo raggiunto sul Next Generation Eu e sulla Brexit, il sostegno monetario delle Banche Centrali e il pacchetto di aiuti all’economia americana.

1. I vaccini

Dopo l’entusiasmo iniziale sull’arrivo dei primi vaccini, che ha portato in territorio negativo i titoli che più hanno avuto fortuna nella cosiddetta stay-at-home economy, i numeri dei contagi in salita e i nuovi lockdown natalizi hanno fatto tornare i mercati con i piedi per terra.

 

Ma con l’inizio del programma di vaccinazioni, l’ultima settimana dell’anno sui mercati si muove in territorio positivo. E con le vaccinazioni di massa gli analisti scommettono sul rimbalzo dei mercati. La tempistica di una riaccelerazione della crescita economica dipenderà infatti dal successo della distribuzione delle dosi: più vaccinazioni verranno effettuate, più velocemente la crescita tornerà alla normalità.

2. La variante inglese del COVID-19

Gli investitori sono stati spaventati non tanto dalla diffusione di notizie sul nuovo ceppo del COVID-19, quanto dalla sua comparsa. Il nuovo ceppo dimostra infatti che il virus può mutare anche significativamente. E anche se questo ceppo potrà essere contrastato dai vaccini disponibili, come subito hanno ipotizzato gli scienziati, è possibile che alcuni altri ceppi potrebbero invece non essere intercettati dai vaccini. Ecco quindi spiegati i timori dei mercati: la conferma della possibilità che il virus può mutare, rendendo inefficaci vaccini, con le conseguenti misure di contenimento ulteriori e le inevitabili ripercussioni a livello economico, fa restare cauti sull’uscita dalla pandemia e l’accelerazione della ripresa economica.

3. Airbnb a prova di pandemia

Airbnb, tra le più note società nell’ambito della sharing economy legata al turismo, è stata anche una di quelle che più ha sofferto le conseguenze della pandemia. Ma ha avuto la capacità di reinventarsi velocemente e per questo è stata premiata dal mercato con una quotazione di successo. AirBnb si è presentata quindi agli investitori come una azienda resiliente, capace di resistere alle difficoltà e di trovare le soluzioni davanti agli imprevisti. Così come è successo a un altro nome noto della platform economy, Doordash, leader nella consegna del cibo, che ha visto il suo business crescere in modo esponenziale con la ristorazione paralizzata dalla pandemia e dedita ai pranzi da asporto.

4. Banche Centrali e piani di sostegno

Il potenziamento del piano PEPP della Banca Centrale Europea con altri 500 miliardi, prorogato per altri nove mesi e affiancato dal prolungamento dei programmi di acquisto dei titoli, sicuramente è un fattore che ha rassicurato i mercati. Soprattutto se affiancato con il programma Next Generation Eu, sul quale gli Stati membri hanno raggiunto l’accordo dopo le minacce di veto di Polonia e Ungheria.

 

Lo stesso accade negli Stati Uniti. I segnali di rallentamento dell’economia statunitense, che accusa il colpo della seconda ondata di COVID-19, hanno spinto la Banca Centrale Americana a chiarire che il suo piano di acquisti di titoli da 120 miliardi di dollari mensili proseguirà “finché non saranno fatti sostanziali progressi verso la massima occupazione e gli obiettivi di stabilità dei prezzi”. Un’indicazione che il mercato si aspettava e che fortifica l’aspettativa di una politica monetaria che rimarrà accomodante per diverso tempo. A questo si affianca l’accordo raggiunto tra Democratici e Repubblicani sul pacchetto di aiuti all’economia da 900 miliardi di dollari.

5. L'accordo sulla Brexit e il divorzio dall'Ue

L’accordo sulla Brexit raggiunto in extremis il 24 dicembre tra l’Europa e la Gran Bretagna, che scongiura una fuoriuscita disordinata del Regno Unito dall’Ue, ha fatto aprire i mercati al rialzo nell’ultima settimana dell’anno. Ci si aspetta un probabile rialzo del valore della sterlina, con un impatto anche sui titoli domestici. Tuttavia, l’impatto dei nuovi lockdown e l’incertezza sulle mutazioni del virus potrebbero limitare i probabili rialzi dei titoli domestici.