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L’economia globale prova a reagire alla crisi generata dalla pandemia da COVID-19. A luglio i leader europei, dopo un lungo negoziato, hanno raggiunto un accordo sul Recovery Fund da 750 miliardi. E ora ciascuno Stato dovrà presentare il proprio piano nazionale di riforme. L’Italia si prepara a varare il proprio piano, mentre il decreto di agosto porta lo scostamento di bilancio extra deficit a oltre 100 miliardi dall’inizio della pandemia. Politica economica cauta dagli Stati Uniti alla Cina, dove le banche centrali hanno lasciato i tassi invariati ai minimi. Mentre l’oro continua a essere ai massimi storici.
Dopo una lunga trattativa in Consiglio europeo, gli Stati membri dell’Ue il 19 luglio hanno annunciato un accordo sul Next Generation EU, il nuovo fondo per la ripresa europea. Il fondo avrà risorse per 750 miliardi, suddivisi tra 360 miliardi di prestiti e 390 miliardi di euro di sovvenzioni. I piani per la ripresa che ciascuno Stato dovrà stilare saranno valutati e approvati dal Consiglio Ue su proposta della Commissione, che chiederà anche un’opinione all’Ecofin. All’Italia andranno 82 miliardi di euro a fondo perduto e 127 miliardi di euro in prestiti, per un totale 209 miliardi.
Nello stesso consiglio si è discusso del bilancio pluriennale 2021-2027 dell’Unione, con alcuni aggiustamenti e riduzioni di spese. Alcune correzioni ridurranno il contributo all’Europa basato sul Pil nominale di Danimarca, Germania, Olanda, Austria e Svezia. Questi sconti lordi saranno finanziati dagli altri Stati in base ai loro Pil nominali lordi. I mercati hanno accolto positivamente l’accordo raggiunto, che costituisce certamente uno stimolo economico importante in una fase di crisi. Gran parte del pacchetto, inoltre, sarà probabilmente finanziato con il debito europeo, a vantaggio delle banche europee in qualità di principali emittenti e una parte significativa sarà probabilmente costituita da green bond.
La Federal Reserve americana ha lasciato invariati i tassi d’interesse, ribadendo tutto il proprio impegno a usare ogni strumento a propria disposizione per sostenere l’economia. I tassi sui Fed Funds rimangono dunque all’interno di una forchetta tra lo 0 e lo 0,25%. Il direttivo della Federal Reserve sottolinea in una nota che «si attende di mantenere questo range finché non sarà fiducioso che l’economia avrà superato i recenti eventi e sarà sulla strada di raggiungere gli obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi». Ma, «la traiettoria dell’economia dipenderà significativamente dall’andamento del virus».
La crisi sanitaria in corso, sottolinea il FOMC al termine della sua riunione, «peserà drasticamente sull’attività economica, l’occupazione e l’inflazione nel breve termine e pone considerevoli rischi alle prospettive economiche nel medio termine». Davanti alla contrazione del Pil statunitense, la Fed è pronta a fare «tutto il possibile per limitare danni duraturi all’economia», ma serviranno nuovi stimoli di bilancio da parte delle istituzioni politiche. I Repubblicani hanno presentato un nuovo pacchetto di aiuti da mille miliardi, sul quale cercano l’accordo con i Democratici.
La Banca Centrale Cinese questo mese ha confermato il costo del denaro ai minimi di sempre. Il tasso di interesse sui prestiti a medio termine resta al 2,95% per il terzo mese consecutivo. L’autorità monetaria ha immesso liquidità nel sistema bancario per un totale di 50 miliardi di yuan (circa 7,15 miliardi di dollari), confermando una politica economica accomodante, nell’intento di sostenere l'espansione dell'economia cinese, messa a dura prova dalla crisi da COVID-19.
Il Parlamento italiano ha dato il via libera al terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi, che fa crescere quindi la spesa extra deficit per arginare la crisi COVID-19 a oltre 100 miliardi. Si tratta di sei punti percentuali del Pil, come ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La cifra servirà a coprire i costi del nuovo decreto d’agosto.
Il debito pubblico, che già a maggio ha sfondato il muro dei 2.500 miliardi, si prevede quindi a oltre il 160% del Pil. Nella relazione approvata non viene indicato un piano di rientro di conti pubblici, che sarà invece indicato nella Nota di aggiornamento al Def prevista per settembre. Intanto si comincia a lavorare anche ai progetti da presentare alla Commissione Ue per ottenere i fondi del Nex Generation Eu. Il governo italiano mira a presentarli entro il 15 ottobre, in modo da ottenere l’anticipazione del 10% prevista. Mentre non c’è ancora accordo nella maggioranza sul Fondo Salva Stati da 36 miliardi, destinato alle spese sanitarie.
L’incertezza per l’aumento dei contagi negli Usa e il rischio che la situazione possa far deragliare la ripresa americana indeboliscono il dollaro e favoriscono la corsa ai beni rifugio. Il prezzo dell’oro anche questo mese ha proseguito la sua corsa, toccando nuovi record e andando anche oltre la soglia dei 1.900 dollari l’oncia, trainando le performance dell’intero gruppo dei beni rifugio. Le tensioni tra Cina e Usa non aiutano e il negoziato sui nuovi stimoli al Congresso rischia di impantanarsi in una lunga discussione. Ma quando il prezzo dell’oro vola, non è mai un buon segnale per l’economia.
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