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Analisi dei Mercati Finanziari

Pictet Fiver Giugno 2019

Giugno 2019

I cinque principali fatti economici del mese.

La trattativa Italia-Ue sul debito e il rischio di una procedura di infrazione, la guerra commerciale americana e l’accordo vicino con la Cina. E poi ancora: la fusione saltata e le trattative riaperte tra Fca e Renault, le politiche monetarie “pazienti” di Bce e Fed e il lancio di Libra da parte di Facebook. Ecco quali sono i cinque principali fatti economico-finanziari del mese di giugno. 

Italia in bilico

Partiamo dal nostro Paese: l’Europa ha chiesto una correzione sostanziale della traiettoria fiscale italiana in vista della prossima manovra. Mentre il governo italiano è alla ricerca di una conciliazione tra tagli di spesa, riduzione delle tasse e introduzione del salario minimo, si cercano risorse aggiuntive di bilancio tra Cdp e Bankitalia. Appuntamento decisivo il prossimo Ecofin del 9 luglio, quando Bruxelles deciderà se adottare o meno la procedura di infrazione per debito eccessivo contro l’Italia. Quello che conta – ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis – è che debito e deficit vengano messi chiaramente su una traiettoria di discesa. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, assicura: “A luglio avremo dati che confermano maggiori entrate”. 

Matrimonio rimandato?

Nulla di fatto, almeno per il momento, per l’accordo dell’anno nel mondo dell’automotive tra Fca e Renault. Fca ha deciso a inizio giugno di ritirare la proposta di fusione a causa della assenza di “condizioni politiche”. Ma le trattative non sembrano mai essersi fermate, con i mercati che hanno brindato nel corso del mese ai rumors di una riapertura dei negoziati. Renault risulta ancora favorevole, intenzionata a risolvere anche lo stallo con il marchio Nissan. La Francia intanto ha chiesto ulteriori garanzie: il quartier generale operativo del nuovo gruppo a Parigi, un dividendo straordinario per gli azionisti di Renault e un posto riservato al governo in cda.

Accordo vicino

Dopo l’avvio dei dazi cinesi tra il 5 e il 25% su 60 miliardi di importazioni statunitensi in risposta alle tariffe imposte da Trump, la guerra commerciale sembra volgere verso una tregua. Per il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, fra Usa e Cina l’accordo sul commercio è “vicino al 90%”. Intanto la Banca Mondiale a giugno ha tagliato le stime globali di crescita per il 2019 – dal 2,9% al 2,6% –, indicando un rallentamento nella crescita del commercio come causa principale. E il presidente della Fed, Jerome H. Powell, ha annunciato che se la guerra dei dazi avrà un impatto sull’economia degli Usa, la Banca centrale è pronta a un taglio dei tassi. 

Politiche monetarie pazienti

La Bce ha deciso di prolungare la sua forward guidance: per far fronte all’incertezza economica, i tassi resteranno fermi fino alla metà del 2020, e proseguiranno le aste Tltro di liquidità a basso costo. Ma se dovesse rivelarsi necessario, ha chiarito il governatore Mario Draghi, Francoforte è pronta a tagliare i tassi e rinnovare gli acquisti di bond. L’intervento di Draghi non è piaciuto al presidente americano Donald Trump, che ha accusato il governatore della Bce di svalutare l’euro sul dollaro. Intanto la Fed, tra le “incertezze” dell’economia globale, ha deciso di tenere fermi i tassi di interesse tra il 2,25 e il 2,50 per cento, ma si prepara a cambiare rotta verso un futuro taglio dei tassi. 

Social criptovaluta

Facebook ha lanciato Libra, la sua criptovaluta mondiale che permetterà di trasferire denaro per i pagamenti di tutti i giorni. Sarà gestita dalla Libra Association, che raduna i 28 partner iniziali. Si tratta di una valuta digitale decentralizzata, cioè non controllata o emessa da un organismo centrale, e mira a essere una moneta globale, utilizzabile per i pagamenti e le rimesse internazionali, integrata anche in sistemi di messaggistica come WhatsApp e Messenger. A differenza di Bitcoin, Libra si propone come moneta per inviare denaro ed effettuare transazioni e inoltre avrà un valore stabile, legato a un paniere di valute come l’euro e il dollaro statunitense, superando la volatilità e le fluttuazioni tipiche delle altre criptovalute.