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Analisi dei Mercati Finanziari

Investire oggi: l'analisi dei mercati finanziari di Giugno 2018 | di Andrea Delitala

Giugno 2018

Andrea Delitala Head of Investment advisory di Pictet AM Italia analizza la situazione macroeconomica del mese di giugno influenzata principalmente dagli eventi politici.

Lo scenario macroeconomico del mese di giugno presenta qualche miglioramento al margine rispetto a un quadro di fondo nel quale si conferma un’andatura lenta della crescita mondiale sia nel primo che nel secondo trimestre del 2018. Margini di miglioramento si registrano sul mercato del lavoro americano dove i nuovi occupati, il tasso di disoccupazione e i salari hanno fatto segnare una lieve crescita.

Investire oggi: l'analisi dei mercati finanziari di Giugno 2018 | di Andrea Delitala


Il quadro che si prospetta è un ritorno dell’inflazione obbligando le Banche Centrali a prendere dei provvedimenti. La FED proseguirà con un rialzo a trimestre fino alla fine dell’anno, ma in seguito potrebbe rivedere la propria andatura nel caso che Jonh Williams e Richard Clarida, nuovi numero 2 e 3 nel direttorio della FED, faranno valere le proprie idee più moderate e concilianti in termini di politica monetaria. La BCE invece dovrebbe annunciare la fine del Quantitative Easing, annuncio che rischia di essere rimandato visto la situazione europea.
 
L’esito delle negoziazioni sulla formazione del governo in Italia e il protezionismo imposto da Trump sono i due grandi eventi che guidano l’andamento del mercato. Il presidente americano è tornato alla carica su questo tema, ma la prospettiva è quella di arrivare ad un negoziato con la Cina o alla firma del NAFTA poiché Trump vuole arrivare alle elezioni di medio termine, previste in autunno, con un clima più disteso. Il protezionismo, pur essendo una minaccia globale, non sembra sconfinare in una situazione di stagflazione, ossia meno crescita e più inflazione.
 
In Italia è trapelato dai negoziati la proposta di fare default, quindi chiedere la cancellazione di 250 miliardi dal debito. Ma a creare allarmismo tra gli investitori è la possibilità di un’uscita dell’Italia dall’Euro e un conseguente ritorno alla Lira. In questo caso gli investitori si vedrebbero rimborsati in una valuta svalutata del 30%. È bastata una piccola probabilità di uscita dall’Euro per far esplodere lo spread fino a 300, mostrando le caratteristiche tipiche dello stress che danneggiano particolarmente la parte breve della curva.