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Educazione finanziaria

Educazione Finanziaria: la conoscenza degli utenti Twitter sui temi finanziari

Luglio 2018

Qual è il livello di conoscenza degli utenti Twitter in materia di finanza? La rubrica ABC Finanza su Twitter con piccoli quiz su alcuni temi finanziari ha raccolto alcuni spunti di riflessione. Eccoli raccolti in questo approfondimento.

Secondo i dati dell’Osservatorio Fintech & Digital Finance della School of Management del Politecnico di Milano molti italiani ignorano alcuni concetti basilari di economia e finanza. Complice è anche la mancanza di una adeguata cultura ed educazione finanziaria. Questo vuoto spesso comporta una distorsione del significato di alcuni argomenti, nonostante questi siano anche oggetto di una forte attenzione mediatica. Si tratta di “bias”, traducibile in italiano come “pregiudizi”.

Come già avuto modo di approfondire nelle guide, queste convinzioni errate sono oggetto di studio della finanza comportamentale, una branca che si propone di spiegare alcuni fenomeni del mercato a partire dai comportamenti e dalla psicologia dei soggetti che prendono decisioni, soprattutto sui propri investimenti.

Attraverso semplici quiz, rivolti ad un pubblico non specifico di Twitter, quindi non selezionato per particolari caratteristiche socio-demografiche, sono state catturate conversazioni interessanti su alcuni temi, che si sono sviluppate anche su posizioni contrastanti. A interpretazioni talvolta semplicistiche ne sono state mosse altre che mettono in luce una profonda necessità di affrontare la materia con la giusta complessità. Lo scopo dell’attività sul Social è stato quello di fornire, al termine di ogni quiz, un approfondimento che aiutasse a far luce sull’argomento, attraverso riferimenti e dati.

Cosa è emerso dai quiz #ABCPictet?

Il primo quesito era mirato a individuare quale fosse la percezione degli utenti Twitter su temi legati alla sostenibilità. Quale Paese ha il maggior numero di rifiuti riciclati? L'Italia, con il 77% della quota di rifiuti ha questo primato europeo. L’opzione errata era “Germania” ma entrambe le risposte hanno ottenuto lo stesso numero di voti.
 
È stato poi chiesto agli utenti se sapessero cos'è la Bilancia Commerciale, fornendo due opzioni di risposta: il surplus e il tasso di volatilità. La maggior parte degli utenti ha risposto correttamente, ma le conversazioni hanno completato la definizione con puntualità: il "surplus" è corretto, ma la Bilancia Commerciale può misurare anche un deficit.

Sempre sul filone della sostenibilità, il terzo ABC Pictet chiedeva agli utenti da quale fonte proviene la maggior parte di energia rinnovabile. Gran parte - il 63% dei votanti - crede che questa sia generata dal settore fotovoltaico, una distorsione appunto, dovuta al fatto che tale settore sia in ampia crescita e accelerazione, ma che attualmente rappresenta comunque la seconda fonte energetica, dopo l’eolico.

“Quando lo #spread italiano sale significa che gli interessi che lo Stato deve pagare stanno... scendendo o salendo?” Il quesito è stato posto in forma semplificata e larga parte dei rispondenti, l’87%, ha selezionato l’opzione corretta. Tuttavia, ancora una volta è inevitabilmente emersa la complessità della tematica: lo spread è in effetti il differenziale tra il rendimento dei Btp e quello dei Bund. “Salire” e “scendere” risultano dunque una necessaria semplificazione di un concetto complesso, come molti utenti hanno giustamente sottolineato.
 
Eccone un esempio:
 
“essendo un differenziale gli interessi potrebbero scendere e lo spread salire (se scende di più il rendimento dei bund). Detto questo di base salgono”

— Massimo Baracco (@MassimoBaracco3) 27 giugno 2018

In effetti lo spread viene per convenzione utilizzato come indicatore di rischiosità del debito di un paese rispetto all’investimento privo di rischio (sempre per convenzione i titoli di stato tedeschi), e solitamente quando questo aumenta, aumenta la rischiosità percepita delle obbligazioni del paese e conseguentemente gli interessi sulle future emissioni che questo dovrà pagare per “compensare” l’investitore dell’extra rischio percepito.

Qual è la percezione degli utenti Twitter quando si parla di attività finanziarie? Riuscire ad afferrare ed elaborare a livello cognitivo le quantità in ambito macroeconomico può rivelarsi molto complesso.

L’ABC Pictet chiedeva: “Quanto investono le famiglie italiane in attività finanziarie?”. Distinguere la cifra giusta tra numeriche molto distanti diventa difficile su scale molto alte, al punto che la maggior parte dei partecipanti ha selezionato una risposta errata (57%).

Per attività finanziarie si intendono, tra le tante voci, depositi, conti correnti, titoli azionari. A fronte di tali cifre in gioco, secondo dati Consob il 20% degli italiani afferma di non avere familiarità con prodotti finanziari, dato non incoraggiante per gli investimenti e che sottolinea l'esigenza di nuove iniziative e misure in grado di far fronte a questo problema.