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Trasformazione Digitale

Space Economy: quanto vale e che prospettive ci sono per il futuro

Agosto 2021

Robotica, Intelligenza Artificiale, Big Data, Internet of Things sono alcune delle applicazioni sviluppate per lo spazio e utilizzate dalle aziende. È l’economia dello spazio, che varrà oltre un trilione di dollari nel 2040.

C’era una volta la “Corsa allo spazio”, uno dei principali campi di gara tra Stati Uniti e URSS durante la Guerra Fredda. Ciò che era appannaggio delle due superpotenze mondiali nella seconda parte del Secolo Breve, ora è la nuova frontiera per Governi, scienziati e aziende. E partecipare sarà sempre più importante nei prossimi anni.

Economia dello spazio: un settore in crescita esponenziale

La Space Economy, cioè il settore che comprende le attività economiche collegate allo spazio, è pioniera nello sviluppo di moltissime tecnologie che hanno cambiato e stanno cambiando il nostro mondo come robotica, intelligenza artificiale, big data analysis, digital twin, internet of things e nuovi software.

 

Non è quindi un caso che la maggior parte delle aziende abbia adottato alcune o anche tutte queste tecnologie in ottica di innovazione e di sviluppo, così come non è un caso che anche il Governo Draghi abbia inserito l’industria dello spazio come abilitatore economico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Già oggi la Space Economy, a livello globale, vale tra i 350 e i 380 miliardi di dollari secondo Forbes ed entro il 2040 supererà i 1.000 miliardi di dollari.

Le applicazioni sulla Terra delle tecnologie spaziali

Un oggetto diventato famoso in tempi di COVID-19 è in realtà nato negli Anni ’80 per studiare il calore sprigionato dalle galassie e delle stelle più lontane basandosi sulle emissioni degli infrarossi: è il termoscanner per misurare la temperatura a distanza.

 

Ma è solo un piccolo esempio, perché i campi di applicazione delle tecnologie prodotte dalla Space Economy sono moltissimi: l’agricoltura, la mobilità, la meteorologia, la pesca, la sanità, l’energia, la finanza, le assicurazioni, le società di telecomunicazione, le software house e le aziende basate sull’analisi di big data possono ottenere grandi risultati utilizzando i dati satellitari. E anche lo sviluppo sostenibile può trarne vantaggio, per esempio offrendo soluzioni di internet satellitare ai Paesi più poveri, in modo da colmare il gap in termini di connettività e opportunità di sviluppo con i Paesi più avanzati.

Space Economy e digitalizzazione

Tecnologie spaziali e digitalizzazione porteranno a un’evoluzione nel mondo industriale grazie all’innovazione di prodotti, servizi, strategie, modelli di business e processi, rendendo sempre più dinamica la competizione tra aziende. Attualmente gli investimenti dei Governi nella Space Economy si aggirano intorno ai 90 miliardi l’anno, con gli Stati Uniti che valgono quasi la metà del totale. Di conseguenza, anche i satelliti nell’orbita terrestre si stanno moltiplicando: al momento sono circa 6.000, dei quali però solo 2.800 operativi. Il 49% del totale serve per la telecomunicazione, il 29% per monitorare la Terra e la sua atmosfera, il 12% per lo sviluppo tecnologico e il 6% per la navigazione satellitare. Ciò che colpisce è che oltre la metà dei satelliti in orbita sono stati lanciati per scopi commerciali (il 54% del totale), il 16% per scopi governativi, il 13% militari e il 5% civili.

La posizione dell'Italia nella Space Economy mondiale

Il nostro Paese è il quinto al mondo e il secondo in Europa in termini di spesa in rapporto al PIL nella Space Economy: circa un miliardo di euro, che significa lo 0,55% del PIL. Con i 665 milioni di euro versati nel 2020, siamo i terzi contribuenti dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) dopo la Germania con 1,3 miliardi e la Francia con 980 milioni di euro. Il Governo Draghi ha inoltre approvato il Piano Strategico Space Economy, al quale ha destinato ulteriori 4,7 miliardi di euro.