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Quello di GameStop, la catena di negozi di videogiochi, nelle ultime settimane è diventato il titolo azionario più scambiato in assoluto, grazie a migliaia di investitori dilettanti che si sono organizzati sul social Reddit. In pochi giorni il valore della catena statunitense, messa in crisi dalle vendite online, è schizzato di oltre il 1600%.
All’inizio del 2020 il titolo di GameStop costava 3-4 dollari. Il prezzo molto basso di questo titolo ha attirato l’attenzione dei venditori allo scoperto (short seller), ovvero operatori finanziari che guadagnano quando il valore di un titolo diminuisce, tramite le cosiddette vendite allo scoperto (short selling). La previsione era che un’azienda legata a un modello di business in via di superamento, soprattutto con la pandemia, avrebbe portato inesorabilmente al declino delle azioni. Tant’è che quello di GameStop era il titolo più venduto allo scoperto.
A invertire la curva del titolo è stato l’intervento degli investitori non professionisti organizzati sul canale di Reddit “WallStreetBets”, che raduna oltre 2 milioni di utenti. Qui, a partire dalle ultime settimane del 2020, questi investitori non professionisti hanno organizzato una manovra contraria, sfidando sul campo gli investitori istituzionali e acquistando in maniera massiccia le azioni di GameStop, con operazioni contrarie a quelle ribassiste attraverso la sottoscrizione di “opzioni call”. Le “opzioni call” sono contratti che danno la facoltà ma non l’obbligo di sottoscrivere azioni a un dato prezzo di esercizio entro una certa data.
Si è creato così quello che in gergo si chiama “short squeeze”: i venditori allo scoperto vengono – appunto – spremuti come limoni, con il ribaltamento della scommessa ribassista. E i guadagni delle azioni di GameStop hanno esposto gli hedge fund a perdite enormi.
“Non avrei mai immaginato che il passatempo creato un decina di anni fa si sarebbe trasformato in una forza così potente da provocare la più grande fluttuazione sul mercato azionario americano dal 2008”, ha detto Jaime Rogozinski, fondatore del canale “WallStreetBets”. Martedì 26 gennaio le azioni di GameStop hanno registrato un volume di 20 miliardi di transazioni, attestandosi come titolo più scambiato sui mercati globali.
Gli investitori attivi su Reddit e su altri canali social hanno organizzato manovre analoghe anche su altri titoli con condizioni simili a quelle di GameStop: aziende prossime a finire fuori mercato, come Blockbuster, BlackBerry, Amc e Nokia.
Il fenomeno ha preoccupato i regolatori finanziari, che hanno provato a imporre una correzione sospettando manipolazioni di mercato e fenomeni di insider trading. Alcune note piattaforme di brokeraggio, come Charles Schwab, eToro ed ETrade, hanno cominciato a impedire la compravendita di azioni e altri prodotti di investimento di titoli come GameStop. E al blocco si è aggiunta anche Robinhood, l’app di brokeraggio più usata dagli investitori amatoriali, provocando non poche proteste.
Ma non appena è stata annunciata da Robinhood la possibilità di tornare ad acquisti "limitati", il titolo della catena di videogiochi ha ripreso a crescere. Soprattutto dopo l’endorsement arrivato da Elon Musk con il tweet “GameStonks”.
L’amministrazione Biden e il segretario al Tesoro Janet Yellen hanno fatto sapere che stanno monitorando il fenomeno. E la politica americana si è divisa sul tema. Alexandria Ocasio-Cortez, leader della sinistra democratica, ha difeso i piccoli investitori di Reddit, celebrando la loro mossa come una vittoria dei piccoli investitori sulla finanza speculativa. A difesa del popolo di Reddit si è schierato anche il senatore repubblicano Ted Cruz.
Ma secondo molti osservatori, il fenomeno è molto di più che la riscossa di Davide contro Golia, ovvero dei piccoli investitori contro la finanza speculativa. A Wall Street si parla già di una nuova classe di trader cresciuti in mezzo alla pandemia, scrive CNBC. Ma in tanti, visto anche l’altissimo numero di transazioni, sospettano che queste operazioni siano favorite anche da big della finanza che si muovono contro i propri concorrenti. Bisognerà vedere ora quali saranno le prossime mosse delle autorità regolatorie.
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