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Federal Reserve

Fed e inflazione: quali prospettive

Giugno 2019

La Federal Reserve potrebbe presto cambiare i parametri di riferimento sull’inflazione.

L’obiettivo dell’inflazione fissato al 2% per regolare le decisioni di politica monetaria potrebbe presto essere rivisto. Almeno dalla Federal Reserve. La banca centrale americana è la prima ad avanzare dubbi su quel parametro convenzionalmente seguito anche dalla principali banche centrali, inclusa la Bce, per monitorare la crescita economica. E le ultime notizie dalla conferenza della Fed di Chicago sono quelle in un aut aut: o l’inflazione cresce o si potrebbe addirittura tornare a un nuovo Quantitative easing.

La situazione attuale è che, nonostante gli stimoli e i diversi Quantitative Easing, le banche centrali dei Paesi leader vedono ancora molto lontano l’obiettivo dell’inflazione al 2%. «Sono molto preoccupato sull’inflazione. Si è rotto il collegamento tra economia reale e andamento dei prezzi al consumo», ha detto di recente il presidente della Fed di St Louis, James Bullard. Parole, queste, che alimentano le possibilità che la Fed possa rivedere le regole per favorire la crescita dell’inflazione, adattandole a un’economia diversa da quella degli anni Ottanta, quando l’inflazione era invece più sensibile alle manovre sui tassi di interesse da parte delle banche centrali.  

Le pressioni verso la deflazione in effetti, come spiega Il Sole 24 Ore, oggi sono molto più forti che in passato. L’e-commerce spinge i prezzi al ribasso. E i tassi bassi, mentre da un lato stimolano la crescita e l’inflazione, dall’altra permettono pure di mantenere in vita le aziende meno efficienti, che esercitano una pressione al ribasso sui prezzi impedendo alle aziende più efficienti di aumentarli. Senza dimenticare che una popolazione che invecchia comporta anche una maggiore diffusione della propensione che gli anziani hanno al risparmio e non all’investimento.

Davanti a cause strutturali di questo tipo, c’è chi sta pensando di rivedere e aggiornare il parametro del 2%, adeguandolo ai mutamenti socio-economici degli ultimi decenni. Non a caso, a novembre 2018 la Fed ha annunciato di voler rivedere il suo modello di politica monetaria.

«Faremo tutto quanto necessario per sostenere l'economia americana», ha detto il capo della Fed Jerome Powell parlando a Chicago. Il governatore non esclude così né un taglio dei tassi, né un nuovo QE, né la revisione del parametro dell’inflazione al 2%. E se la banca centrale più importante al mondo dovesse cambiare il suo modello di politica monetaria, l’impatto economico sarebbe enorme. Magari portando le altre principali banche centrali a fare lo stesso.