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Politica

Elezioni USA 2020: programmi, candidati e favoriti

Ottobre 2020

L’ultimo dibattito presidenziale prima delle urne è ormai alle spalle: ecco il punto sui programmi dei candidati e su chi è il favorito degli americani.

L’election day del prossimo 3 novembre è alle porte e milioni di americani, tra cui anche il Presidente in carica, sono già corsi alle urne. Secondo US Election Project, il 15 ottobre avevano già votato 14 milioni di americani, un record assoluto che vale circa il 10% dell’elettorato.

Le 59esime presidenziali americane si svolgono in un momento in cui gli Stati Uniti sono più che mai logorati dalla pandemia e dalle proteste scatenate dall’uccisione di George Floyd da parte delle forze di polizia il 25 maggio scorso. A rendere il quadro ancora più allarmante è intervenuta la dichiarazione del Presidente in carica Trump, che ha affermato che non accetterà un eventuale esito sfavorevole.

I programmi dei candidati a confronto

Mentre il Tycoon non ha avuto rivali durante le primarie del partito repubblicano, il candidato democratico Joe Biden è riuscito a superare lo sfidante Bernie Sanders, inizialmente dato per favorito, solo durante il super Tuesday in cui è stato eletto un terzo dei delegati.

La politica di Donald Trump si fonda su due priorità fondamentali: l’aumento dei posti di lavoro e il taglio delle tasse. Il Presidente in carica ha promesso che, se sarà rieletto, creerà in 10 mesi 10 milioni di nuovi posti di lavoro, abbassando anche le tasse per la classe media dal 22% al 15%.

 

Biden punta invece sulla sanità e vuole potenziare l’Affordable Care Act lanciato dall’amministrazione Obama, in modo da consentire a quasi tutti i cittadini l'accesso alle cure mediche. Sul fronte ambientale il candidato democratico promette un investimento di 2 trilioni di dollari in energia pulita, in modo da poter raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2035.

I vicepresidenti

I candidati vicepresidenti riflettono le opposte filosofie delle parti in campo: Biden è affiancato da Kamala Harris, senatrice della California e simbolo dell’affrancamento delle minoranze, mentre Mike Pence è il candidato alla vicepresidenza del possibile secondo governo Trump. Già vicepresidente degli Stati Uniti, Pence è noto per le sue posizioni cattoliche e tradizionaliste, contrarie all’aborto e alla sanità pubblica.

I sondaggi

Biden sarebbe decisamente favorito e condurrebbe la partita con il 50,96% di preferenze, mentre Trump si attesterebbe sul 40,94%.

Va ricordato che a contare non è solo il voto popolare, ma anche quello dei grandi elettori: per vincere le elezioni, infatti, uno dei due candidati dovrà ottenere i voti di almeno 270 grandi elettori nel collegio elettorale, su un totale di 538. Ecco perché gli sguardi sono puntati sugli Stati come Florida, Pennsylvania e Ohio, che esprimono un gran numero di grandi elettori e potrebbero avere un ruolo fondamentale nel determinare dove penderà la bilancia.

 

In base ai sondaggi, rispetto al 2016 Trump avrebbe perso l’appoggio di 8 Stati fondamentali come Arizona, Florida, Minnesota, Nevada, Michigan, Wisconsin, Ohio e Pennsylvania. Il Repubblicano sarebbe invece in vantaggio del Mid-West e nel Sud del Paese tradizionalmente più conservatore.