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Circular Economy

Decreto Salva-imprese, cosa cambia per i rider

Ottobre 2019

Il Senato ha approvato il decreto a tutela dei ciclofattorini. Niente più cottimo, compenso minimo orario, assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e previdenza le novità principali. Ora la palla alla Camera.

Il decreto Salva-imprese è passato al Senato con 168 voti a favore, ora è il turno della Camera e, se tutto andrà come da programma, potrà essere convertito in legge già entro il 3 novembre. Tra gli argomenti più importanti a garanzia dei lavoratori ci sono le nuove tutele per i rider, che non potranno più ricevere una retribuzione solo sulla base delle consegne eseguite ogni giorno, ma avranno diritto a un compenso minimo all’ora tarato sui contratti collettivi. 

Le nuove tutele per i ciclofattorini

Chi viene impiegato in modo continuativo per le consegne a domicilio sarà tutelato in quanto lavoro subordinato, ma anche chi svolge il ruolo di ciclofattorino in modo occasionale avrà una base minima di diritti come il divieto di cottimo, una paga minima all’ora in base ai CCNL, previdenza, copertura assicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro a carico dell’azienda, norme per salute e sicurezza sul lavoro. Ovviamente poi in base ai diversi contratti collettivi ci potranno essere delle regole specifiche e una regolamentazione concreta per i rider. Quel che è certo in questo momento i più grandi di questo settore dovranno prestare maggiore attenzione ai contratti dei propri lavoratori.  

Il decreto passa e Italia Viva esalta il Jobs Act

Durante la propria dichiarazione di voto sui rider, il capogruppo in Senato di Italia Viva Davide Faraone ha esultato:  "grazie al Jobs Act si sono realizzate più tutele per i rider nel decreto Salva-imprese. Se avessimo mantenuto l'impianto del Jobs Act oggi avremmo un sistema più sicuro per i lavoratori e uno sviluppo più certo per le imprese”.

Le opposizioni ferme sul no al decreto per i rider

Non sono però mancate le critiche da parte dell’opposizione, con Forza Italia in prima linea. “Non in maniera pregiudiziale, ma per il bene del Paese, Forza Italia vota contro questo provvedimento ma soprattutto contro questo governo”, ha dichiarato la senatrice Roberta Toffanin, che non ha approvato il decreto perché “non si può ingabbiare il settore del delivery, basato sulla flessibilità, con norme che lo ingessano. Il mondo del lavoro è cambiato e bisogna prenderne atto”. Posizione simile per la Lega. Lo ha spiegato la senatrice Tiziana Nisini ai suoi colleghi, perché le nuove norme per i rider “non piacciono né ai lavoratori, né ai datori di lavoro né ai sindacati: siete riusciti a scontentare tutti gli attori coinvolti”.