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Economia e finanza

Alta tensione Trump-Powell: la Casa Bianca vuole “un Draghi alla Fed”

Luglio 2019

Il presidente degli Stati Uniti è tornato ad attaccare quello della Banca centrale accusato di un rialzo dei tassi troppo rapido. Al contrario di quanto fatto dal collega europeo.

La tregua è finita. O forse non è mai iniziata. A giugno Donald Trump ha attaccato frontalmente il presidente della Fed Jerome Powell, accusato di aver preso decisioni “folli” sulla politica monetaria. La Casa Bianca si è augurata una presidenza alla Draghi (più espansiva) ed è arrivata a parlare di “licenziamento”.  

Lo scontro Trump - Fed

Non è una novità che Trump protesti contro il rialzo dei tassi condotto lo scorso anno. E non è la prima volta che il presidente usa la parola “folle”. I toni si sono smorzati per alcuni mesi, dopo che Jerome Powell aveva rallentato il ritmo, pur senza invertire la rotta. Una cautela apprezzata dalla Casa Bianca, non abbastanza però da ricucire lo strappo. All'inizio di giugno, Trump ha sottolineato che mentre “la Cina ha svalutato la propria valuta, noi non possiamo farlo perché abbiamo la Fed”. La Banca Centrale statunitense è accusata di “non aver ascoltato” il presidente e di “aver commesso un errore nell'alzare i tassi di interesse troppo velocemente”. Una scelta che avrebbe messo gli Stati Uniti “in una posizione di svantaggio”.  Passano due settimane e Trump torna alla carica, questa volta in un'intervista alla Fox. Mentre Europa e Cina proseguono nelle loro politiche espansive, la Fed “sta facendo il contrario”. Il che sarebbe “da pazzi”. L'accusa non sta tanto nel rialzo quanto nel suo ritmo, troppo rapido. Secondo il presidente Usa sarebbe stato sufficiente aumentare i tassi la metà di quanto è stato fatto per regalare “10mila punti” ai mercati e “fino a 5 punti percentuali al Pil”. 

Amore e odio con Mario Draghi

L'attacco è però anche personale, perché non parla solo di Banca centrale ma di chi ne è responsabile: Jerome Powell. Visto che “non sta facendo un buon lavoro”, Trump dovrebbe avere “il diritto di licenziare”. “Dovremmo avere Draghi al posto della persona che guida la Fed”, ha spiegato. In sostanza il presidente Usa vorrebbe che la Fed imitasse chi aveva duramente criticato pochi giorni prima. La Casa Bianca, infatti, mentre invoca una politica monetaria più accomodante, accusa di concorrenza sleale la Bce per aver paventato l'ipotesi di “ulteriori stimoli in assenza di miglioramenti” sul fronte dell'inflazione”. Una dichiarazione che era piaciuta ai mercati e aveva alleggerito l'euro nei confronti del dollaro. Uno sgarbo, secondo Trump: le manovre per alleggerire la moneta è un espediente grazie al quale “Europa, Cina e altre l'hanno fatta franca per anni”.