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Politica

L’insediamento di Biden alla Casa Bianca: cosa cambierà per gli Stati Uniti

Gennaio 2021

Il nuovo presidente entra nello studio ovale. Dall'economia agli esteri, ecco i programmi e le differenze con Trump.

È il giorno di Joe Biden. Al termine del dopo-elezioni più movimentato della storia americana, si insedia alla Casa Bianca il nuovo presidente. Lo scarto con il predecessore sarà marcato. In alcuni ambiti cambierà la rotta, in altri – più che altro – i toni: saranno quelli di un politico di lungo corso, cui non piacciono gli scontri frontali.

Nomine, un messaggio inclusivo

Visto il diverso stile dei due presidenti, il più immediato effetto sarà una differenza nel tono e nel linguaggio. Un linguaggio che si esprime anche attraverso le nomine, che già di per sé sono un messaggio: Kamala Harris è la prima vicepresidente donna e la prima di colore. Lloyd Austin è il primo segretario della Difesa di origini afroamericane, Janet Yellen la prima donna a capo del Tesoro e Pete Buttiegieg il primo segretario (ai Trasporti) apertamente gay.

Ambiente e sostenibilità: quale direzione dopo l'insediamento di Biden?

Tra le svolte certe c'è quella relativa all'ambientale. Trump aveva rifiutato gli accordi di Parigi, firmati nel 2015 da Obama (con Biden vice). Il nuovo presidente tornerà ad abbracciare l'obiettivo di riduzione delle emissioni. Lo stesso piano economico di Biden (il Build Back Better) unisce stimoli e incentivi per ripartire nel post-pandemia a una conversione del tessuto economico, puntando (tra le altre cose) anche sulla sostenibilità.

L'approccio al Coronavirus del nuovo presidente

Altra inversione di marcia: gli Stati Uniti torneranno nell'Organizzazione mondiale della Sanità. Un doppio segnale: da una parte la voglia di distendere i rapporti internazionali, dall'altra un approccio più lineare al COVID-19. Trump era stato scettico e non ha smesso di esserlo neppure dopo aver contratto il virus. Biden è sempre stato un fautore di misure – se necessario – molto restrittive. E poi c'è la gestione dei vaccini, che il neopresidente punta a rendere gratuiti. Una scelta in linea con l'obiettivo di allargare l'Obamacare (altro pilastro dell'amministrazione democratica quando il neopresidente era vice).

Economia e finanza

La ripresa passa dalla capacità di reagire alla pandemia e di accelerare la conversione green e digitale. Dal punto di vista economico-finanziario dovrebbe esserci un clima più disteso con la Fed. Per due ragioni: la crisi generata dalla pandemia rende praticamente obbligate le scelte della Banca Centrale, che proseguirà nella sua politica di allentamento monetario; e poi perché è difficile immaginare che Biden arrivi a usare i torni utilizzati da Trump nei confronti Jerome Powell, accusato di interventi troppo timidi. A livello fiscale, potrebbero essere ritoccate le tasse sui redditi più alti, che Trump aveva ridotto.

Esteri: da Cuba alla Cina

Per quanto riguarda la politica estera, Biden dovrebbe avvicinarsi a Cuba, come fatto già da Obama prima che Trump irrigidisse i rapporti. Dovrebbe esserci distensione in sede Nato e la disponibilità ad abolire il Muslim Ban, che vieta l'ingresso negli Usa ai cittadini di Stati a maggioranza musulmana. Non dovrebbe invece mutare la politica mediorientale.

 

Più delicato è il fronte cinese: molto probabile, anche in questo caso, un cambiamento nei toni. Biden si allontanerà dalla politica degli annunci di Trump, che spesso ha fatto sobbalzare i mercati con decisioni improvvise. Allo stesso tempo, però, la battaglia commerciale dovrebbe continuare.

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Fonte infografica: Pictet AM Italia