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Educazione finanziaria

Il rally in finanza spiegato in 5 punti

Giugno 2021

Cos'è, quando si verifica e perché si usa questo temine sui mercati? Ecco una breve guida a una delle parole più usate nelle cronache e nelle analisi finanziarie.

Ci sono parole che, a seconda del contesto in cui si usano, assumono significati completamente diversi. Una di queste è “rally”, che spesso compare nelle cronache e nelle analisi finanziarie. Ma cos'è e come funziona?

Cos'è il rally in finanza

In finanza, il rally è un deciso aumento dei prezzi di un asset (spesso azioni), il più delle volte repentino e non del tutto atteso. Per quanto il rialzo sia oggettivo, il rally va comunque contestualizzato. Può, ad esempio, essere un incremento che parte da una base già solida oppure un ritracciamento successivo a un calo.

Dalla terminologia di guerra alla finanza

Il mondo finanziario non ha creato ma adottato (e adattato) il termine. “Rally” deriva infatti dall'ambito militare anglosassone, nel quale rappresentava “l'adunata” delle truppe, primo passo per ribaltare un momento di difficoltà in battaglia. Il termine rally è utilizzato anche in medicina: sta a significare (un po' come nella finanza) un recupero del paziente rapido e inatteso.

Quando può verificarsi

I rally finanziari possono avere motivi diversi. In generale, si può dire che seguono la diffusione di notizie che hanno (o potrebbero avere) un impatto positivo sull'asset. Il caso più classico è quello di una trimestrale: i dati incoraggianti oppure oltre le attese spingono gli acquisti e quindi il prezzo delle azioni. Un rally può anche scaturire da indiscrezioni di mercato, da novità normative che potrebbero favorire alcuni settori o da annunci di politica economica.

Quanto dura un rally?

Di solito il termine rally viene utilizzato per indicare incrementi repentini e di breve periodo. Ma la brevità non è una caratteristica che definisce il rally. Il rialzo può infatti avere una durata variabile, spingendosi ben oltre la singola seduta o le poche settimane di scambi. Se, ad esempio, ci fossero molti compratori e altrettanti venditori, il rally sarebbe più improvviso e breve. Se invece alla pressione all'acquisto non corrispondesse altrettanta disponibilità a vendere, il rally potrebbe essere meno deciso ma tenderebbe ad allungarsi.

Il rally "orso"

Come detto, il rally – come ogni movimento finanziario – va contestualizzato. Ad esempio: l'incremento dopo una trimestrale non è necessariamente dovuto a fondamentali solidi ma ad aspettative troppo basse. Il rally può seguire una flessione del titolo delle sedute precedenti. E può spuntare anche all'interno di un quadro “orso”, cioè di un generale calo. Un sussulto che però non muta la tendenza di fondo.

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Fonte infografica: Pictet AM Italia