ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Ricevi gli ultimi aggiornamenti dal mondo Pictet!

Educazione finanziaria

Big Mac Index: lo specchio dell’economia in un hamburger

Dicembre 2019

Il Big Mac Index ci permette di confrontare il potere d’acquisto delle diverse valute analizzando il prezzo del panino più diffuso al mondo.

Prima di investire il proprio denaro in una qualsiasi parte del mondo, è importante ottenere informazioni adeguate sulla situazione economica del luogo. Ovviamente gli indicatori dei cambiamenti economici di ogni Paese sono molti ed eterogenei. Tra questi il Big Mac Index è uno dei più creativi e originali. In cosa consiste? E da cosa trae il proprio nome così particolare?

La disparità di potere d'acquisto

Secondo la teoria della parità del potere d'acquisto, il tasso di cambio tra due valute dovrebbe tendere naturalmente ad aggiustarsi, in modo che con la stessa quantità di valuta di riferimento (ad esempio il dollaro) dovremmo acquistare la medesima quantità di beni e servizi in qualsiasi parte del mondo. Attraverso diversi indici è possibile verificare i casi in cui questo equilibrio si infrange, misurando il grado di sopravvalutazione o sottovalutazione delle valute locali rispetto al dollaro.

Più di 30 anni fa The Economist ha condotto alcune ricerche per valutare il potere d’acquisto nei vari Paesi. Ma invece di raccogliere migliaia di dati per svolgere complessi studi, i ricercatori hanno optato per un sistema più semplice, utilizzando come riferimento il prezzo di vendita del Big Mac. Si tratta infatti di un prodotto composto sempre dagli stessi ingredienti e presente in un numero rilevante di Paesi.

Come viene determinato il Big Mac Index?

Si parte individuando il prezzo del Big Mac in due Paesi in cui McDonald’s ha stabilito il suo sistema di franchising. Quindi, si divide il costo del panino nel primo Paese per il relativo prezzo nell’altra Nazione, nelle rispettive valute. Il valore ottenuto viene confrontato con il tasso di cambio attuale: se è più basso, significa che la prima valuta è sottovalutata rispetto alla seconda; se invece è più alto, allora la prima valuta è sopravvalutata. Il Big Mac Index sarebbe quindi uno specchio per osservare e mettere a confronto il costo della vita reale (il prezzo di un pasto, della spesa al supermercato, della baby-sitter) tra due diverse economie.

Come si differenzia il costo del Big Mac nei vari Paesi?

L’indice elaborato dal The Economist viene ancora oggi pubblicato annualmente e si fonda su una teoria economica, ma ha alcuni limiti. Infatti, bisogna tenere conto che il prezzo di un Big Mac è influenzato anche dalla quantità di domanda e dai costi di produzione e commercializzazione, che variano a seconda della zona.

McDonald's ha 36.000 punti vendita in 119 Paesi. La Svizzera, dove il panino viene venduto (a luglio 2019) a 6,5 dollari, si aggiudica il primato di Paese con il Big Mac più costoso del pianeta. Seguono gli Stati Uniti, in cui il prezzo è di 5,74 dollari. All’estremo opposto si colloca la Russia, dove potremmo godere del Big Mac per soli 2,04 dollari, mentre in Italia costa 5,3 dollari.

Fonte infografica: The Economist